Gaza: acqua potabile per la popolazione allo stremo

Dopo quasi 9 mesi dall’inizio della guerra tra Hamas e Israele la situazione non accenna a migliorare e la Striscia di Gaza si trova in una condizione drammatica di devastazione e disperazione. Le vittime sono circa 122.000, di queste almeno 37.202 palestinesi sono stati uccisi dai bombardamenti e dai combattimenti.

Almeno 1,9 milioni di persone – l’85% della popolazione di Gaza – risultano sfollate (secondo UNRWA) all’interno della Striscia. Molte più e più volte alla ricerca disperata di sicurezza lontana dai centri della guerra. Oggi anche Rafah, che nei primi mesi ha accolto la quasi totalità degli sfollati, è sotto attacco e almeno 1 milione di persone stanno fuggendo dal sud per trovare riparo nelle zone centrali della Striscia, in accampamenti di fortuna spesso in luoghi in cui manca ogni genere di servizio e in condizione igienico-sanitarie precarie.

Migliaia di persone, in particolare i bambini, sopravvivono a stento sotto ai bombardamenti, senza accesso a cibo, ad acqua potabile e sicura, a servizi igienici e a strutture sanitarie.

Aiutaci a salvare la popolazione di Gaza

La popolazione è allo stremo, in una condizione di insicurezza alimentare grave. Già prima dell’attuale conflitto 3 persone su 5 a Gaza (64%) erano in condizioni di insicurezza alimentare, di cui 124.500 bambini. Oggi, secondo le Nazioni Unite l’intera popolazione della Striscia – oltre 2,2 milioni di persone, per la metà bambini – è in condizioni critiche o peggiori, con più di 1 milione di persone sull’orlo della carestia, fra cui i circa 400.000 bambini sotto ai 5 anni fortemente a rischio di malnutrizione acuta, i cui effetti avranno un impatto devastante sul loro sviluppo.

Il cibo manca in tutta la Striscia e quel poco che c’è ha ormai dei prezzi altissimi che la maggior parte delle famiglie non può permettersi. Intere famiglie passano giorni interi senza mangiare nulla. A questo di aggiunge la mancanza di acqua con almeno 4 famiglie su 5 a Gaza che non hanno accesso a fonti idriche sicure. Senza acqua e con servizi igienico-sanitari inesistenti si stanno inoltre diffondendo diverse malattie, – 865.000 casi di infezioni respiratorie, 485.000 casi di malattie diarroiche (1/4 in bambini sotto ai 5 anni) secondo l’OMS – colpendo in particolare i bambini già fortemente indeboliti dalla fame e dalla sete.

Nei mesi scorsi noi di CESVI abbiamo consegnato, nonostante le immani difficoltà, un carico di alimenti terapeutici salvavita per l’infanzia distribuendo 180.000 bustine di Plumpy’Nut a 7 cliniche o ospedali nel sud della Striscia. Con questi aiuti abbiamo sostenuto migliaia di bambini fra i 6 mesi e i 5 anni di età (da un minimo di 2.142 bambini affetti da malnutrizione acuta grave (SAM) ad un massimo di 4.285 bambini affetti da malnutrizione acuta moderata (MAM).,

Nei giorni scorsi è finalmente stato possibile effettuare una nuova consegna e conseguente distribuzione di acqua potabile che ha raggiunto 795 famiglie – circa 4.520 persone – nella zona di Deir el-Balah. Per raggiungere la maggiorparte degli sfollati interni, stiamo infatti concentrando le nostre attività nelle zone di Deir el-Balah e Khan Younis, nel centro della Striscia.

Attraverso questo intervento stiamo inoltre organizzando altre attività come la distribuzione di Plumpy’Nut (RUTF) a 4 cliniche nel centro-sud di Gaza per raggiungere 800-900 bambini sotto ai 5 anni; di kit igienico-sanitari a 300-350 famiglie vulnerabili, inclusi kit con assorbenti e prodotti specifici per l’igiene femminile e organizzando la riabilitazione di strutture igienico-sanitarie.

La situazione a Gaza è al limite e noi di CESVI stiamo facendo tutto il possibile per garantire supporto e aiuto alla popolazione colpita da questa sanguinosa guerra. Aiutaci a continuare i nostri interventi per salvare la popolazione di Gaza dalla fame e dalla disperazione. Sostieni il nostro fondo emergenze e ci aiuterai a dare una speranza.