Gaza: una catastrofe umanitaria senza precedenti

Il 7 ottobre segna il secondo anniversario dall’aggravarsi del conflitto nella Striscia di Gaza. Una ricorrenza che richiama l’attenzione di tutti su una catastrofe umanitaria immane e sulla necessità di risposte coordinate e urgenti per portare aiuto immediato alla popolazione civile colpita.

CESVI rinnova con forza il proprio appello urgente per un accesso umanitario immediato senza ostacoli e per un cessate il fuoco duraturo, mentre prosegue l’impegno per garantire ogni giorno l’accesso ad acqua sicura – 50mila litri al giorno – e servizi igienico-sanitari essenziali a migliaia di persone colpite dalla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.

I numeri di una tragedia umana

I dati rilasciati dalle Nazioni Unite sono sconcertanti ed evidenziano una situazione estremamente critica delle condizioni di vita e un bilancio di vittime elevato: si registrano infatti oltre 234.000 persone tra morti e feriti. Negli ultimi due anni un bambino ogni 52 minuti è stato ucciso (oltre 20.000) e quasi un terzo dei decessi totali riguardano minori di 18 anni.

Insicurezza alimentare e carestia

Le analisi dell’IPC (Integrated Food Security Phase Classification) hanno confermato nel mese di agosto la carestia nel governatorato di Gaza City. Sono 1,14 milioni le persone in condizioni emergenziali e 1 su tre è colpita da insicurezza alimentare catastrofica (IPC Phase 5).

La malnutrizione acuta è in rapida crescita e si stima che almeno 132.000 bambini sotto i 5 anni ne soffriranno entro giugno 2026.

Il prezzo dei beni alimentari rimane ancora troppo elevato per la stragrande maggioranza della popolazione che non può permettersi i pochi beni disponibili sul mercato.

Acqua e igiene

Quasi metà della popolazione – circa 1 milione di persone – riceve meno di 6 litri al giorno per persona, appena sufficienti per bere e cucinare (WASH Cluster).

Sul fronte igienico-sanitario, la situazione è altrettanto drammatica. Solo metà delle famiglie dispone di servizi igienici di base, mentre l’altra metà è costretta a usare strutture condivise, insicure o improvvisate.

Sfollamento e barriere umanitarie

La situazione degli sfollati interni continua a peggiorare. Si sono registrati oltre 1,2 milioni di spostamenti dall’interruzione del cessate il fuoco dello scorso marzo.

Attualmente, l’82% della Striscia di Gaza è sottoposto a ordini di evacuazione o bombardamenti costanti. Di conseguenza, oltre 2,1 milioni di persone sono costrette a concentrarsi in un’area di soli 65,7 km². L’accesso dei beni umanitari non è consentito o estremamente limitato e rimane insufficiente a coprire i bisogni fondamentali della popolazione.

L’impegno di CESVI

Fin dall’inizio del conflitto, CESVI ha mobilitato le proprie risorse per portare soccorso e assistenza alla popolazione di Gaza, adattando la propria strategia alle mutevoli e drammatiche condizioni sul campo e raggiungendo centinaia di migliaia di persone in stato di bisogno.

Nel corso degli ultimi 2 anni sono stati portati avanti interventi nei settori dell’acqua, dell’igiene e in ambito nutrizionale, con una presenza capillare nella Striscia, e due uffici a Gaza City e a Deir al-Balah.

In particolare CESVI ha garantito l’accesso ad acqua potabile sicura per oltre 105.000 persone ospitate in più di 100 siti di sfollamento, distribuendo complessivamente 30.000 m³ d’acqua, equivalenti a 30 milioni di litri. Parallelamente, per migliorare le condizioni igieniche nei campi, CESVI ha installato 130 latrine e fornito 144 cisterne per lo stoccaggio dell’acqua, raggiungendo in totale quasi 80.000 sfollati in 47 accampamenti.

Sono stati inoltre distribuiti kit e materiali igienico-sanitari a 22.850 persone, tra cui 2.570 famiglie che hanno ricevuto secchi, sapone e kit igienici di base.

In 48 accampamenti sono stati svolti lavori di riabilitazione delle infrastrutture di acqua e igiene e oltre 8.000 persone sono state coinvolte in attività di promozione dell’igiene.

Nel campo della sicurezza alimentare e della lotta alla malnutrizione, abbiamo distribuito alimenti terapeutici pronti all’uso (come il Plumpy’Nut) per il trattamento della malnutrizione acuta nei bambini sotto i cinque anni, raggiungendo tra 2.000 e oltre 4.000 bambini. In totale, sono state fornite 25 tonnellate di prodotti nutrizionali a oltre 11 cliniche in diverse aree della Striscia. Infine, per sostenere le famiglie più vulnerabili, CESVI ha distribuito pacchi alimentari raggiungendo 3.480 persone nelle zone di Gaza Nord e Deir al-Balah.

Le sfide sono innumerevoli, ma continueremo a lavorare senza sosta per alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza, sperando che questo secondo anniversario sia l’ultimo di un conflitto che ha già rubato troppo.

Unisciti a noi: la tua donazione può fare la differenza per la sopravvivenza della popolazione di Gaza.