Nel 2025, anno del peak water, circa 1,8 miliardi di persone vivranno in aree sottoposte a forte stress idrico. Un problema che fino ad oggi è stato considerato priorità unica del sud del mondo presto diventerà anche un problema delle cosiddette società dalle economie avanzate.
Ad oggi oltre un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile e 30 mila ogni giorno muoiono per mancanza di acqua. A questi vanno aggiunti 2,2 milioni di decessi causati delle malattie legate alla contaminazione dell’acqua.
“I Paesi occidentali spesso sottovalutano l’importanza dell’acqua” – afferma Giangi Milesi, presidente Cesvi – “Già nel 2008 gli italiani raggiungevano un consumo giornaliero di acqua pari a 215 litri a testa posizionando l’Italia al quinto posto tra i Paesi del mondo importatori di acqua”.
Un uso eccessivo se consideriamo che in tutto il mondo, il 40% della popolazione (2,5 miliardi di individui), vive in condizioni igieniche impossibili a causa della carenza di acqua e l‘84% deve procurarsi l’acqua da fonti idriche lontane dalla propria abitazione e dalla qualità scadente.
Solo nel 2012 il Cesvi ha dedicato il 24% delle risorse complessivamente investite in progetti legati all’acqua e alla sicurezza alimentare, costruendo pozzi, fonti idriche e promuovendo attività di educazione all’igiene in 11 Paesi tra Asia, Africa e America Latina.
In Tajikistan, in particolare, il Cesvi ha iniziato ad operare nel 2001 con progetti di educazione all’acqua gestendo in 13 anni di presenza sul campo più di 20 progetti, raggiungendo all’incirca 600.000 beneficiari.
L’azione del Cesvi si è focalizzata in particolare sul ripristino delle strutture esistenti, sulla gestione e la manutenzione delle stesse e sulla sensibilizzazione della comunità locale.
In Congo il Cesvi ha realizzato 21 pozzi, 14 sorgenti d’acqua e 72 latrine, sensibilizzando più di 9.000 adulti sulle buone pratiche in materia di acqua.
Grazie all’intervento del Cesvi 8.500 persone hanno ottenuto l’accesso all’acqua potabile, 10.000 famiglie hanno potuto accedere a servizi igienici adeguati e 20.000 adulti sono stati sensibilizzati e resi consapevoli sulle buone prassi igieniche.
Foto di Fulvio Zubiani