Il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra. La celebrazione, indetta dall’Onu nel 1970, è un’importante occasione per riflettere sulle sfide ambientali che la volontà di salvaguardare il nostro Pianeta ci pone davanti con sempre maggiore urgenza.
La lotta ai cambiamenti climatici è una di queste, tra le più pressanti per la gravità degli effetti di cui è responsabile.
Se ne sente spesso discutere in ottica preventiva, come monito a ridurre quanto più possibile le emissioni all’origine dell’innalzamento della temperatura terrestre. Ma le azioni a contrasto del fenomeno possono essere mirate anche a mitigarne le conseguenze.
È quello che fa Cesvi in Myanmar lavorando sulla resilienza della popolazione e del territorio. Il progetto agricolo finanziato dall’Adaptation Fund di UNDP ha come focus l’adattamento delle coltivazioni alle condizioni climatiche contingenti e il rafforzamento delle capacità di pianificazione e risposta all’impatto della crescente instabilità climatica sulla sicurezza alimentare ed economica. L’area è quella della Dry Zone, che comprende le regioni di Mandalay, Magway e Sagaing ed è tra le più povere di risorse del Paese, oltre che tra le più colpite da siccità ed eventi metereologici estremi come alluvioni e cicloni.
Resilienza agricola nella Dry Zone birmana
Il villaggio di Kan Pauk si trova sotto la municipalità di Myingyan, nella regione di Mandalay. Gli agricoltori locali vivono coltivando riso, arachidi, caiano e ceci. Prima dell’intervento di Cesvi, il prodotto più coltivato era il riso Manawthukha, una varietà non resistente alla siccità e ai batteri. Anche in condizioni meteorologiche favorevoli, le coltivazioni di Manawthukha erano in grado di garantire un raccolto di non più di 75-80 cesti per acro. Con l’intervento di Cesvi è stata invece introdotta attraverso un primo lotto dimostrativo e partecipativo la coltivazione del riso Ye Ah Ne Lo 4, una varietà in grado di resistere alla siccità.
U Kyaw Wa è tra gli agricoltori che hanno partecipato al lotto dimostrativo. Ha ricevuto un cesto di semi di riso resistenti alla siccità e ha partecipato a una formazione specifica sul loro uso.
Seguendo le indicazioni tecniche impartite U Kyaw Wa ha coltivato un acro di riso. Durante il periodo di crescita, lo staff del Dipartimento dell’Agricoltura e i tecnici di Cesvi hanno visitato la coltivazione per fornirgli assistenza. 20 agricoltori hanno inoltre avuto la possibilità di osservare il lavoro di U Kyaw Wa durante il Farmer Field Day organizzato da Cesvi.
Grazie alla nuova varietà, U Kyaw Wa è riuscito a raccogliere 120 cesti di riso da un solo acro di terra, 40 in più di quanti ne avrebbe raccolti con la varietà locale.
Gli agricoltori del villaggio sono rimasti impressionati dalla resistenza alla siccità di questo seme, caratterizzato da alti tassi di produttività e poco bisogno di acqua. La varietà è stata apprezzata anche dai produttori locali di cibo a base di riso per l’umidità con cui si presentava subito dopo il raccolto. U Kyaw Wa continuerà a coltivare il riso Ye Ah Ne Lo 4 nel prossimo periodo dei monsoni e distribuirà i semi agli agricoltori che vorranno provarli.
Il progetto quadriennale da 7,9 milioni di dollari – il primo in Myanmar a ricevere fondi dall’Adaption Fund – è realizzato grazie a UNDP e alla collaborazione con il Ministero delle Risorse Naturali e della Conservazione Ambientale (in particolare con il Dipartimento “Dry Zone Greening” in Mandalay). Il progetto è iniziato nel 2015 e si concluderà nel 2019. Cesvi è coinvolto nella componente sulle pratiche agricole di resilienza al cambiamento climatico.