La Casa del Sorriso di Philippi cambia il destino di donne vulnerabili come Bukelwa, che attraverso un percorso di formazione volto all’autonomia economica ha ritrovato la speranza.
Il mese scorso abbiamo celebrato il 25 novembre, una giornata speciale dedicata alla lotta contro una piaga sociale che colpisce ancora molte donne in tutto il mondo: la violenza di genere. Da sempre noi di CESVI crediamo che per prevenire e spezzare il ciclo della violenza sia necessario garantire alle donne indipendenza economica e formazione, fornendo loro e ai loro figli gli strumenti e le risorse necessarie per vivere in autonomia ed essere a conoscenza dei loro diritti.
Vogliamo allora raccontarvi la storia di Bukelwa, una tenace mamma sudafricana alla ricerca di indipendenza e di una speranza di futuro nel contesto di una baraccopoli violenta. Dopo essere stata abbandonata, Bukelwa vive a Philippi insieme ai suoi due bambini, in una modesta baracca senza luce e acqua, navigando tra le sfide quotidiane senza un impiego e dipendendo esclusivamente dal sostegno finanziario della madre per il sostentamento proprio e dei suoi piccoli. La sua condizione di fragilità espone lei e i suoi figli al rischio della violenza dilagante che affligge la baraccopoli. In contesti simili, molte donne si trovano costrette a accettare proposte matrimoniali per sopravvivere, precipitando in una dipendenza economica e domestica che spesso sfocia nella violenza.
Nelle strade di Philippi la crescente preoccupazione per la sicurezza si intreccia con elevati tassi di disoccupazione, povertà e abuso di alcol. In particolare, in Sudafrica le donne continuano a fronteggiare tassi allarmanti di violenza, soprattutto nelle baraccopoli come Philippi. Secondo il Center for Constitutional Rights, un’organizzazione per i diritti umani, in Sudafrica una donna viene uccisa ogni quattro ore, con un tasso di femminicidi cinque volte superiore alla media globale.
Da quando è rimasta sola Bukelwa è caduta nella depressione più profonda: si sentiva sola e incapace di dare un futuro dignitoso ai suoi figli. Ma proprio quando aveva perso ogni speranza, un’amica le ha raccontato come la Casa del Sorriso avesse radicalmente trasformato la sua vita. Bukelwa allora, mossa da un desiderio di cambiamento, ha bussato timidamente alla porta di CESVI. Questo rifugio, situato nel cuore di Philippi, è un luogo sicuro per le donne che ospita e i loro figli, ma anche un punto di riferimento per l’intera comunità.
La Casa del Sorriso di CESVI, inaugurata nel maggio 2007, si erge come una risposta tangibile a questa emergenza sociale, garantendo alle mamme vittime di violenza domestica un ambiente sicuro e protetto. Qui, iniziano un percorso di recupero, assistenza psicologica e formazione mirato all’autonomia e all’indipendenza economica, mentre i loro bambini godono di cure, cibo e l’opportunità di frequentare la scuola. Oltre a fornire assistenza concreta ai suoi ospiti, la struttura estende i suoi servizi alla comunità, come nel caso di Bukelwa, proponendo incontri per il benessere e l’empowerment delle donne, attività di doposcuola per i bambini, corsi di formazione, distribuzione alimentare e assistenza sociale, e si impegna nella sensibilizzazione su temi cruciali come la salute riproduttiva e le questioni di genere.
Oggi Bukelwa, grazie al programma di aiuti della Casa del Sorriso, riceve pacchi alimentari essenziali per sostenere la sua famiglia, mentre partecipa a un corso di cucito che le offre l’opportunità di acquisire nuove competenze professionali.
Grazie all’assistenza degli operatori sociali di CESVI, Bukelwa ha ritrovato la speranza, si sente meno sola e può aspirare all’indipendenza. Sogna infatti di aprire la sua attività di cucito e design, un passo fondamentale per allontanare sé stessa e i suoi figli dal buio della violenza e per confezionarsi un futuro radiante di libertà.