L’estate che stiamo per lasciarci alle spalle sarà ricordata come una delle più sanguinose e cruente, in particolare per i conflitti e le crisi umanitarie che stanno attraversando il Medio Oriente.
A Gaza l’escalation di violenza nel conflitto tra Israele e Hamas ha causato una crisi umanitaria gravissima. Circa 1,8 milioni di persone non hanno adeguato accesso a cibo, acqua e cure mediche. Oltre 400 mila hanno lasciato le proprie case e hanno disperatamente bisogno di aiuto. La tregua raggiunta nelle ultime ore, se mantenuta, permetterà agli operatori umanitari di ampliare i programmi di assistenza già in corso, che sotto le bombe procedevano a organico e mezzi ridotti per problemi di accesso e sicurezza.
In Iraq le milizie estremiste dell’ISIS hanno messo a ferro e fuoco le province settentrionali del Paese. Attualmente il numero di sfollati è salito fino a 1,45 milioni. Almeno 400 mila persone hanno trovato un rifugio precario in scuole, parchi ed edifici abbandonati oppure sono ancora rifugiate sulle montagne. L’assistenza nei loro confronti è urgente.
In Siria la guerra civile che si trascina da più di 3 anni, con drammatiche conseguenze nei Paesi confinanti, ha continuato a mietere vittime e gli ultimi dati parlano di 191 mila morti. Secondo le Nazioni Unite, le persone che dipendono dagli aiuti umanitari sono 10,8 milioni, ovvero il 50% dell’intera popolazione prima dell’inizio della guerra.
“Sono conflitti diversi, con ragioni diverse – dice Marco Bertotto, direttore di AGIRE, il network italiano di risposta alle emergenze di cui Cesvi fa parte – “ma hanno in comune l’altissimo coinvolgimento delle popolazioni civili, a sfregio delle più basilari norme del diritto internazionale umanitario. In più la vicinanza geografica fa sì che queste crisi siano tra loro intrecciate, generando lo spostamento di migliaia di persone: ne sono un esempio i palestinesi rifugiati in Siria e nuovamente costretti alla fuga, quelli siriani che hanno raggiunto l’Iraq e quelli iracheni che nel corso delle ultime settimane hanno cercato salvezza in Siria”.
Nella regione più di 14 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari per sopravvivere con dignità. Almeno 12 milioni sono state costrette ad abbandonare le proprie case e fuggire in cerca di salvezza: l’equivalente dell’intera popolazione di Londra o di Parigi. Fornire loro un supporto adeguato è complesso: esperienza, professionalità e coinvolgimento dei partner locali sono condizioni essenziali per garantire la distribuzione degli aiuti in modo sicuro ed efficace.
“Gli operatori umanitari di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e delle organizzazioni non governative di AGIRE sono da mesi impegnati nelle operazioni di soccorso in tutta la regione”, dice Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e Vice Presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, attualmente a Gaza e in Palestina alla guida di una delegazione internazionale. “La sofferenza e le devastazioni a cui ho direttamente assistito in questi giorni ci spingono a sollecitare ancora una volta la generosità degli italiani per poter intervenire con maggiore efficacia”.
AGIRE e CROCE ROSSA ITALIANA lanciano pertanto un appello nazionale di emergenza sulle crisi umanitarie in Medio Oriente. Per raccogliere i fondi necessari ad aiutare le vittime, per raccontare le conseguenze umanitarie dei conflitti e la sofferenza di donne e bambini innocenti, per sostenere il coraggio e gli sforzi di tutti gli operatori impegnati nella distribuzione degli aiuti.
I fondi raccolti serviranno a sostenere i programmi di emergenza della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e delle ONG di AGIRE che stanno già garantendo ripari sicuri, acqua, cibo, medicine, kit igienici e supporto psicologico nelle aree più martoriate.
Cesvi, in particolare, è attivo in Libano a favore dei rifugiati siriani nelle regioni del Sud, Mount Lebanon e nella valle della Bekaa.
Ci aiuterai ad incrementare le distribuzioni di cibo e altri generi di prima necessità (tappeti, coperte e gas per il riscaldamento invernale).
E’ possibile fare una donazione anche attraverso i canali di AGIRE:
- Numero Verde 800.132.870 (dal lunedì al venerdì dalle h.09.00 alle h.18.00)
- On-line: con carta di credito, Paypal o PagoInConto (per clienti del gruppo Intesa Sanpaolo) sul sito www.agire.it
- Banca: conbonifico bancario su conto corrente IT64 R 03359 01600 100000013915intestato ad AGIRE onlus, presso BancaProssima, Causale: “Emergenza Medio Oriente”
- Posta: con bollettino postalesul conto corrente postale n. 4146579 o bonifico postale al seguente IBAN: IT 64 M 07601 03200 000004146579, intestato ad AGIRE onlus, Via Aniene 26/A – 00198 Roma, Causale: “Emergenza Medio Oriente”
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Questa comunicazione si inserisce nel quadro dell’appello che AGIRE – Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze e la Croce Rossa Italiana hanno lanciato in risposta alle crisi umanitarie in Medio Oriente. AGIRE è il coordinamento di 10 tra le più importanti organizzazioni non governative che rispondono in maniera congiunta alle gravi emergenze umanitarie. www.agire.it.
Foto di copertina: GVC