Negli ultimi decenni problematiche come l’aumento della disoccupazione e dell’inoccupazione giovanile, dei fenomeni migratori e dei disordini politici e sociali hanno posto l’accento sui giovani come nuovo target di primaria importanza.
Accanto a questo crescente interesse, c’è anche un aumentato consenso tra i decisori politici e gli esperti di sviluppo sull’idea che l’incontro tra agricoltura e impresa sia la chiave della sfida sull’occupazione giovanile. Ciò è particolarmente vero per l’Africa.
Il nuovo report, Young People and Agriculture in Africa: A Review of Research Evidence and EU Documentation, pubblicato dall’Institute of Development Studies (IDS) per Alliance2015, il network di ONG europee di cui Cesvi fa parte dal 2002, esamina la logica su cui si basano le iniziative in ambito agricolo rivolte specificamente ai giovani, e in che misura questa logica sia supportata da evidenze pratiche.
L’analisi si struttura attorno a quattro filoni di indagine, ciascuno dei quali prova a rispondere a questa domanda: Perché i giovani delle campagne africane si allontanano dall’agricoltura? Due di questi filoni si concentrano su questioni strutturali del settore agricolo e dell’economia agraria (come ad esempio la produttività delle aziende agricole e l’accesso alla terra); un altro si focalizza sull’influenza reciproca tra educazione e aspirazioni; l’ultimo infine sulla consapevolezza nei giovani (o non consapevolezza) delle opportunità offerte loro attraverso l’agricoltura.
La ricerca inoltre analizza come gli attuali programmi politici in Malawi, Etiopia e Kenya riflettano questa realtà.
I risultati, che saranno illustrati da IDS alla Conferenza CIMMYT di Città del Messico, rivelano un’enorme variabilità nella profondità e nell’ampiezza della realtà che sottende le politiche e le pratiche relative al binomio giovani e agricoltura.