Testo di Matteo Manara
“Restiamo a casa, ma restiamo insieme”. Potrebbe essere questo lo slogan in grado più di ogni altro di raccontare quello che è stata, nel periodo della quarantena, l’attività portata avanti dalla Cooperativa Il Grillo Parlante di Napoli, partner locale di Cesvi per l’implementazione sul territorio partenopeo del programma di prevenzione e contrasto del maltrattamento infantile in Italia.
Grazie alla tecnologia, infatti, le relazioni sono rimaste vive, “facendoci sentire più uniti anche se lontani”, come racconta Teresa, una delle educatrici della cooperativa che ha beneficiato nel tempo anche delle attività di formazione erogate da Cesvi. “Il nostro scopo è stato proprio quello di non interrompere il legame costruito nel tempo, basato sulla fiducia e sulla voglia di scoprire e conoscere sempre cose nuove”. Questo, con riferimento alle diverse categorie di beneficiari: bambini di differenti età coinvolti in situazioni familiari particolarmente complicate così come genitori in condizioni di fragilità.
Guardando innanzitutto a bambini e ragazzi, “i laboratori creativi hanno aiutato a pensare con positività al futuro; con essi si sono rafforzati: l’espressività, la capacità di mettersi in gioco e quella di superare i propri limiti”. Alcuni esempi? Dagli origami alle dolci creazioni per i più piccoli, dal video-making alla sceneggiatura di web series per i più grandi. Non sono mancati inoltre i momenti artistici e di potenziamento della lingua inglese, veicolati tramite tutorial pubblicati sul nuovissimo canale YouTube de Il Grillo Parlante.
“Con i laboratori sulle emozioni” – continua Teresa – “abbiamo poi continuato a chiedere ai ragazzi: “Come ti senti?”, “Cosa provi?”, sollecitazioni importanti per far conoscere, gestire e controllare le emozioni, soprattutto in questo momento così difficile.” I laboratori si sono rivelati dei veri e propri spazi sicuri, anche se virtuali, dove bambini e ragazzi hanno potuto esprimere liberamente le proprie emozioni e i propri pensieri riguardanti la situazione di isolamento e distanziamento fisico che stavano vivendo.
Per i genitori, invece, sono stati organizzati colloqui telefonici almeno settimanali, in modo tale da ascoltare bisogni e difficoltà in un momento di forte stress e poter essere così di supporto. Poi, l’importante appuntamento, due mattine a settimana, con il “circle time” per condividere tutti insieme le problematiche e riflettere sulla gestione delle giornate dei bambini.
Un intervento di sostegno fondamentale per le famiglie, che sarebbe sbagliato immaginare a compartimenti stagni: sono stati creati dei gruppi Whatsapp familiari che includevano professionisti, genitori ed anche i più piccoli, tramite i quali sono state proposte riunioni familiari per la gestione dei problemi e suggerite delle proposte operative per vivere il tempo a casa in modo costruttivo. Dal disegno alla lettura, dalla visione di un film fino alla “lista dei sì e dei no”, ogni famiglia beneficiaria ha potuto trovare una modalità per riscoprire la bellezza dello stare insieme!