Come ogni anno settembre rappresenta un nuovo inizio per milioni di studenti che in tutto il mondo si apprestano a cominciare un nuovo anno scolastico, pronti ad affrontare nuove sfide e ad arricchire le proprie conoscenze.
Ci piacerebbe che fosse così per tutti i bambini e le bambine, ma purtroppo non è questa la realtà in tutto il mondo: sono infatti 250 milioni i bambini che non vanno a scuola e la maggior parte di loro vive in Paesi a basso reddito. In questi contesti 6 bambini su 10 di 10 anni soffrono di povertà di apprendimento no riuscendo a leggere, scrivere o comprendere un testo semplice. Se non si interviene urgentemente e i bambini non apprendono le basi della lettura, della matematica e altre competenze fondamentali ci troveremo di fronte a una catastrofe: il futuro di milioni di bambini nel mondo e delle loro società è a rischio (Banca Mondiale 2022).
In molti Paesi del mondo, i bambini affrontano ostacoli quasi insormontabili per poter accedere ad istruzione ed educazione, specialmente nelle aree devastate dalla guerra come Gaza e l’Ucraina.
A Gaza, le scuole sono state distrutte e i bambini devono fare i conti con la paura costante degli attacchi. In Ucraina, migliaia di scuole sono state danneggiate o rese inaccessibili, privando i giovani del loro diritto all’istruzione.
L’alfabetizzazione è un diritto fondamentale garantito dalla Convenzione Internazionale dei diritti dell’infanzia, uno strumento indispensabile per lo sviluppo e per porre le basi per un futuro migliore per ogni bambino e bambina.
In tutto il mondo però ci sono ancora 765 milioni di adulti che non sanno leggere e scrivere, molte di queste sono donne. Un dato allarmante perchè è proprio l’alfabetizzazione che può aprire le porte a maggiori libertà, conoscenze e alla possibilità di costruire un mondo più giusto e pacifico.
L’educazione è un diritto di tutti, ma non a tutti è garantito. Oggi più che mai, dobbiamo ribadire l’importanza dello studio, che non dovrebbe essere un privilegio, ma un’opportunità aperta a ogni bambino.
Nei contesti più complessi in emergenza umanitaria, abbiamo incontrato bambini che, nonostante le difficoltà, non rinunciano a imparare. La loro determinazione ci ricorda quanto sia cruciale il nostro impegno per garantire l’accesso all’istruzione anche nei contesti più difficili. Tra di loro vogliamo citare un ragazzo che abbiamo conosciuto in Etiopia mentre leggeva e studiava in una pausa dal lavoro che svolge per scavare un bacino di raccolta dell’acqua a Borena, un’area colpita da estrema siccità causata da 5 stagioni di piogge mancate. “Per aiutare la mia famiglia che si è spostata da casa in cerca di cibo e acqua ho smesso di frequentare regolarmente la scuola, ma sono consapevole dell’importanza dello studio e non voglio rimanere indietro.”
Il nostro impegno con le Case del Sorriso è quello di offrire opportunità educative e formative a tutti i bambini e le bambine che vivono in contesti di disagio e povertà in Italia e nel resto del mondo. Garantendo loro luoghi dove potersi esprimere liberamente, conoscersi e conoscere i propri coetanei, trovare ascolto e supporto, oltre che strumenti adeguati, in un ambiente protetto e libero da pregiudizi.
Un caloroso augurio di buon anno scolastico a tutti i bambini e le bambine e alle famiglie che li affiancano, ma anche agli insegnanti che ogni giorno dedicano tempo, energie e amore per formare le nuove generazioni.