Zimbabwe: una squadra di supereroi per Herbert

Cosa succede quando un bambino perde fiducia nel suo supereroe? Questa è la storia di Herbert: abbandonato da chi amava, a 15 anni ha cercato rifugio nelle strade di Harare.

Per molti bambini, il papà è un vero e proprio supereroe. Non indossa mantelli o maschere, ma ha braccia capaci di sollevare pesi inimmaginabili e una saggezza che sembra infinita. È sempre pronto a tenere la mano quando la paura prende il sopravvento e a rassicurare che andrà tutto bene. Herbert non faceva eccezione. Il papà era il compagno di giochi che riusciva sempre a strappargli un sorriso. Herbert da grande sognava di diventare proprio come lui. Nella loro casa fuori da Harare, lui e suo padre trascorrevano momenti indimenticabili insieme, coltivando il giardino o nelle giornate più speciali andando a pescare al lago vicino.

Ma anche i supereroi a volte ci possono deludere, e Herbert lo sa bene. Un giorno il papà ha lasciato lui e la mamma per andare in Sudafrica a cercare lavoro e non è mai più tornato. Il padre di Herbert è solo uno dei tanti zimbabwiani che ogni anno lasciano la propria casa alla ricerca di migliori opportunità economiche. La migrazione legale e non di lavoratori e famiglie dallo Zimbabwe verso il Sudafrica, infatti, è aumentata drasticamente negli ultimi dieci anni, a causa del peggioramento delle condizioni economiche, aggravate da periodi di siccità alternati a intense alluvioni, con gravi ripercussioni sulla produzione agricola.

Malgrado siano passati molti anni Herbert ricorda ancora chiaramente il giorno della partenza del papà, con il cuore pesante e gli occhi pieni di lacrime mentre lo salutava alla stazione degli autobus. Da quel giorno la casa, un tempo così piena di risate e momenti condivisi, è diventata vuota. Con sua madre costretta a trascorrere molto tempo fuori casa per portare avanti la sua attività di vendita di vestiti usati, Herbert si trovava sempre più spesso da solo.

Con il passare del tempo, la solitudine e la tristezza sono diventati troppo opprimenti per lui. Deluso dalle persone che amava di più, all’età di 15 anni ha deciso di fare autostop per 50 km, fino ad Harare. Una volta lì Herbert ha incontrato altri ragazzi di strada, ed è stato subito inghiottito da questa cruda realtà, non preoccupandosi più di tornare dove secondo lui nessuno lo aspettava.

Dopo un mese di vita in strada Herbert è arrivato alla Casa del Sorriso con altri bambini, e qui ha trovato un clima sereno e ospitale, supporto psicologico e cure. Gli sforzi per trovare la madre sono stati immediati. Una mattina, nel bel giardino della Casa del Sorriso, i due si sono ritrovati: la madre, con il volto rigato di lacrime, è corsa verso di lui e lo ha abbracciato strettamente, come se temesse di perderlo di nuovo. Herbert inizialmente incredulo e irrigidito, piano piano si è sciolto nel calore di quell’abbraccio. Oggi Herbert è tornato a casa con la mamma, che in una delle ultime telefonate ci ha assicurato che il ragazzo si è ambientato bene sia a casa che a scuola, dove continua a impegnarsi duramente.

Malgrado la ferita profonda lasciata dall’abbandono del padre, Herbert oggi ha alle spalle dei nuovi supereroi, e ha ritrovato una stabilità dimostrando che quando tutto sembra perduto, c’è sempre speranza di un nuovo inizio.