Il suo nome è Rossella, è madre di tre bambini: Luca di 10 anni, Stella di 32 mesi e Claudio di 10 mesi. L’abbiamo conosciuta all’Emporio solidale che Cesvi supporta insieme alla Fondazione Giovanni Paolo II nell’ambito del programma di riduzione della povertà educativa ed economica delle bambine e dei bambini nelle periferie di Bari, in vista dell’apertura della nuova Casa del Sorriso. Esile e vestita in modo sportivo, Rossella appare preoccupata e, come un fiume in piena, condivide con noi la sua storia.
Ci racconta di come il marito abbia perso il lavoro durante la pandemia, si occupava di allestire fiere, ma con il blocco degli eventi pubblici, questo non è più stato possibile. Una situazione comune per molte famiglie, troppe. I suoi occhi non si lasciano distrarre da ciò che ci circonda nell’Emporio e, ora con il volto rabbuiato, ci spiega cosa la preoccupa di più in questo momento: la bambina, Stella, non risponde agli stimoli come gli altri due figli. Per questo, ha insistito con il suo pediatra per approfondire e capire se la bambina avesse o meno un ritardo. “Ho paura di non sapere cosa fare, ho paura di non avere la forza per affrontare questa difficoltà”, dice con le mani tremanti. L’educatrice in quel momento presente all’Emporio, Antonella, ascolta e prova a tranquillizzarla dandole indicazioni e consigli preziosi per indirizzarla. Rossella si appunta tutto ed è come se assorbisse energia dall’incontro, si riaccende di speranza. Sa di non essere sola e di aver trovato un luogo dove i suoi bisogni sono ascoltati.
All’Emporio solidale, circa 200 nuclei familiari in difficoltà, come quello di Rossella, possono avere accesso gratuito a beni di prima necessità, abbigliamento e accessori per bambini dagli 0 ai 6 anni. Situato in un quartiere periferico di Bari, è fruibile a tutte quelle famiglie che vivono difficoltà socioeconomiche, difficoltà che si presentano spesso accompagnate da una forte povertà educativa.
In Puglia, secondo il Rapporto 2020 sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia (BES) dell’Istat, nel 2019 circa un milione di persone erano a rischio povertà, ovvero il 30,4%. A causa dell’emergenza Covid-19, più di una famiglia su quattro (il 28,8%) ha vissuto nel 2020 un peggioramento della propria situazione economica rispetto all’anno precedente. Un dato preoccupante, se si considera che esiste una forte correlazione tra gli indicatori connessi alla povertà educativa e la provenienza dei minori da nuclei familiari che vivono in condizioni di fragilità economica.
L’Emporio perciò è molto più di un semplice negozio, “è un luogo dove conosci persone umili, fragili, che ti confidano le loro storie; ti consegnano la loro disperazione, ti regalano le loro lacrime, ricche di paure e dispiaceri”, dice Antonella. Oltre ad una risposta a bisogni materiali, l’accoglienza avviene a più livelli. Antonella che gestisce le attività all’Emporio, grazie alla sua esperienza trentennale come educatrice, può accogliere le persone e le famiglie che si presentano, cercando di creare una rete territoriale che le supporti e guidi, restituendo quel senso di benessere di cui ogni individuo ha diritto e la forza di sognare un futuro.
Fondamentale quindi è il lavoro di mediazione e raccordo fra le famiglie e i servizi del territorio, ma anche riconoscere e valorizzare le potenzialità di ciascuno. Alla futura Casa del Sorriso di Bari, grazie ad una moltitudine di attività educative, ricreative e sportive per bambini e ragazzi, ma anche di sostegno alla genitorialità e con il coinvolgimento dei più anziani, vogliamo produrre cambiamenti nei modi di vedere più che di essere, modificando le rappresentazioni che minori e adulti hanno dei propri problemi, aiutandoli ad individuare le possibili soluzioni.
Ogni situazione è diversa, i bisogni sono tanti e non sempre è facile riuscire a rispondere a tutti in modo efficace, ma la solidarietà è sempre a doppio filo, ci spiega Antonella ricordando quando le è capitato di “vedere una mamma che, guidata alla scelta di ciò che poteva prendere dall’Emporio, ha preferito donare parte degli indumenti dei propri figli ormai cresciuti”. Gesti come questo e vedere le famiglie ritornare all’Emporio sono i primi piccoli successi di questa nuova realtà.
Rossella sceglie alcune cose dagli scaffali, prima di andare, e con la promessa di rivedersi, saluta l’educatrice: “Oggi per me tu sei stata un angelo che mi ha indicato la via da percorrere. Il supporto di questo luogo non potete immaginare quanto mi sia d’aiuto. Non smetterò mai di ringraziarvi.”.