di Kisolunga
Mi chiamo Kisolunga, ho 12 anni e sono nato il giorno di Natale qui, a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. È difficile parlare del mio passato perché, quando avevo 6 anni, la mia vita è cambiata…
Prima vivevo con la mia mamma, il mio patrigno, i miei 3 fratelli e le mie 5 sorelle in una piccola baracca. Ma poi, un brutto giorno, la mia mamma si è ammalata e tutti i miei parenti sono andati in Chiesa per chiedere aiuto al Pastore e cercare di capire il motivo di questa sua malattia. Ero triste, molto triste nel vedere mia madre stare così male, ma la tristezza si è subito trasformata in paura quando il mio patrigno, supportato dalle parole del Pastore, che poi al Cesvi mi hanno spiegato essere un cialtrone, mi ha accusato di essere uno stregone e mi ha cacciato via da casa.
Non potrò mai dimenticare quella notte, il terrore che ho vissuto, la disperazione e le lacrime che non smettevano di bagnare il mio viso. Era buio, pioveva e faceva freddo, le zanzare mi pungevano passo dopo passo come per aumentare la mia sofferenza. Lungo la strada alcuni ragazzi mi hanno picchiato e hanno minacciato di uccidermi. Stanco, smarrito e schiacciato dal dolore mi sono accovacciato vicino a un negozio e mi sono addormentato.
Per giorni ho sperato che tutto tornasse come prima, che la mia mamma venisse a riprendermi, che qualcuno facesse qualcosa per spiegare al mio patrigno che non era colpa mia, che io non avevo fatto ammalare la mamma!
Ma il tempo passava inesorabile e io ero e rimanevo solo a cercar di sopravvivere alla fame, al freddo, ai pericoli della vita di strada e alle violenze delle bande di ragazzi più grandi che, quando non riuscivo a procurare abbastanza cibo, mi torturavano versandomi plastica bruciata su ogni parte del corpo. Chiedevo tutto il giorno l’elemosina ai passanti ma per loro non bastava mai!
Un giorno le mie preghiere si sono avverate: ho incontrato delle persone speciali, gli operatori e le operatrici Cesvi che mi hanno portato via dalla strada e mi hanno cambiato per sempre la vita. Grazie a loro sono andato a vivere, insieme a tanti bambini e ragazzi come me, nella Casa del Sorriso.
Una casa, una famiglia, cibo, scuola… questo è ciò che ho ricevuto, questo è ciò su cui, grazie a tante persone generose, posso contare ogni giorno. Non sono più solo, non sono un bambino stregone, non sono più un bambino abbandonato ma un bambino felice con tanti sogni per il futuro!
Foto di Giovanni Diffidenti