Maria ha 38 anni, ed è una madre sola con tre figli avuti da due diversi compagni. Il maggiore lavora sulle navi da crociera, mentre i più piccoli di 10 e 5 anni, Marta e Salvatore, vivono con lei, in un piccolissimo monolocale a Secondigliano, un quartiere molto difficile di Napoli, con un alto tasso di disoccupazione, criminalità e povertà educativa.
“Non viviamo in un bel posto, non ci sono le giostre e non è vicino al mare, fuori dal palazzo le macchine corrono veloci e non possiamo giocare. Anche la nostra scuola è lontana” racconta Marta. La vita insomma non è facile per i piccoli, che però sono molto legati alla madre e con lei condividono tutto, la aiutano nelle piccole faccende, cucinano e giocano insieme. Maria è sola a prendersi cura dei figli, il padre dei due più piccoli non prende parte alle loro vite, né li aiuta economicamente. Maria lavora saltuariamente, adattandosi alle richieste, a volte fa la cameriera, altre la badante, altre ancora la commessa, e in questo modo fa il possibile per mantenere la propria famiglia.
Con lo scoppio della pandemia la situazione si è aggravata, i bambini non potevano uscire, né frequentare la scuola e Maria non ha più avuto la possibilità di lavorare. I problemi aumentano, così come le tensioni e i litigi tra i bambini, aggravati anche dalla convivenza forzata in uno spazio molto piccolo. Per questo Maria sceglie di riallacciare il rapporto con il papà dei figli chiedendo aiuto, ma senza ottenerlo e così a causa della sua estrema fragilità cade in una spirale di dipendenza e depressione da cui non è difficile risollevarsi.
La povertà, le scarse opportunità di vita e le difficoltà legate all’emergenza sanitaria riportano alla luce un forte senso di fallimento in Maria, fino a quando sceglie di chiedere aiuto per sé e per i propri figli, rivolgendosi agli operatori della rete IoConto. Attraverso la rete Cesvi e il Partner locale la Cooperativa Il Grillo Parlante, affiancano minori e famiglie fragili sostenendoli attraverso supporto psicologico, percorsi di genitorialità positiva, attività ricreative e spazi sicuri dove potersi confrontare.
Maria desidera cambiare la propria vita, affinché lei e i suoi figli piccoli possano risollevarsi. “Il confronto con gli operatori mi ha spronata a riflettere sulle mie scelte, a non demoralizzarmi e a dialogare con chi vive i miei stessi problemi. Spero di poter migliorare la mia condizione lavorativa e quindi economica, che mi permetta di offrire nuove opportunità di crescita ai miei figli”. Insieme a lei Marta e Salvatore hanno beneficiato del supporto del progetto, gli operatori li hanno affiancati attraverso attività ludico-ricreative e di sostegno psicologico anche a distanza durante il lockdown, non lasciandoli soli e aiutandoli a parlare, esprimere le proprie paure, insicurezze e la propria personalità.
In Italia sono migliaia i bambini vittime di trascuratezza e maltrattamento. Aiutaci a liberarli dalla paura e dalla povertà: https://www.cesvi.org/maltrattamento-all-infanzia/