5 per mille: la proposta di legge di bilancio alza il tetto a 610 milioni

Grazie alla mobilitazione di 67 organizzazioni del terzo settore e di VITA, nella proposta della nuova legge di bilancio il Governo ha previsto l’innalzamento del tetto di 85 milioni di euro del budget per il 5 per mille.

Si tratta di un importante successo, un adeguamento che deriva dall’appello del Terzo Settore e di VITA rivolto al Governo nei mesi scorsi, che chiedeva il superamento del tetto del 5 per mille.

Al momento il tetto non è stato eliminato, ma è un primo grande passo che permette di garantire sicurezza a questo strumento fondamentale per le realtà del Terzo Settore.

Si legge così nell’articolo 10 della legge di Bilancio che sarà a breve trasmessa al Parlamento per l’avvio dell’iter in vista dell’approvazione definitiva di dicembre.

ART. 10.
(Adeguamento dell’autorizzazione di spesa relativa alla quota cinque per mille)

  1. All’articolo 1, comma 154, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, il quinto periodo è sostituito dal seguente: «Per la liquidazione della quota del cinque per mille è autorizzata la spesa di 500 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2019, di 510 milioni di euro per l’anno 2020, di 520 milioni di euro per l’anno 2021, di 525 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2025 e di 610 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026».

Garantire che tutte le risorse destinate con il 5 per mille arrivino davvero agli enti beneficiari è fondamentale: come abbiamo raccontato il questi mesi con la campagna 5×1000, ma per davvero la mancata erogazione di questi fondi ha un impatto concreto su progetti di ricerca, assistenza e inclusione sociale, perché si tratta di risorse che non possono essere compensate in altro modo” scrive il Direttore di Vita, Stefano Arduini.

Tutto il gruppo di promotori della mobilitazione ha accolto con piacere questa notizia e si augura che questo sia il primo passo per arrivare in prospettiva all’eliminazione definitiva del tetto.

“Il 5 x 1000 è una grande opportunità per gli italiani, che hanno dimostrato negli anni sempre più di apprezzare questa modalità di “donazione”. Come rappresentanti del terzo settore siamo grati per questo primo grande risultato, ma ci auguriamo un’ulteriore apertura in futuro da parte delle istituzioni nei confronti delle opportunità offerte alla società civile di costruire sviluppo e portare aiuto a chi ha più bisogno” dichiara Roberto Vignola, Vice Direttore Generale di CESVI.

Il 5×1000 dei contribuenti che hanno scelto CESVI va a sostenere diversi progetti nel mondo tra cui le Case del Sorriso. Il Programma Case del Sorriso è dedicato a bambini, adolescenti e giovani donne vulnerabili, finalizzato alla promozione dei loro diritti fondamentali. Il programma prevede luoghi fisici in cui vengono erogati servizi, ma anche progettualità mirate a costruire percorsi di protezione e rendere i soggetti artefici del proprio futuro. L’obiettivo è il miglioramento dell’equità, dell’empowerment e della protezione dei soggetti beneficiari. Le Case del Sorriso di CESVI sono 8 in 7 Paesi (India, Sudafrica, Zimbabwe, Haiti, Brasile, Perù, Italia) dove realizziamo programmi di educazione, cura, protezione e accoglienza per bambini, ma anche giovani donne vittime di povertà, abusi, violenze. In Italia sono presenti Case del Sorriso a Napoli, Bari e Siracusa, di prossima apertura la Casa del Sorriso di Milano. Nel nostro Paese le Case del Sorriso sono spazi sicuri e centri di coordinamento di attività socioeducative, che contribuiscono all’empowerment di minorenni e adulti in condizioni di vulnerabilità, migliorando le loro competenze e aiutandoli a costruire percorsi di sviluppo e autodeterminazione. Nel 2024 abbiamo aiutato nel mondo circa 11.000 bambini e bambine.

Per approfondire la campagna “5×1000, ma per davvero” leggi qui.