A Gaza la situazione è disperata, ma CESVI continua senza sosta il suo impegno

Oltre 1,1 milioni di persone a Gaza sono state costrette a sfollare dall’inizio di marzo (Site Management Cluster). La popolazione si trova ora ad affrontare una situazione umanitaria disperata.

Secondo i dati del Ministero della Salute di Gaza, il numero delle vittime ha superato ormai i 65.000 morti, in particolare, la mortalità infantile ha raggiunto livelli senza precedenti: da ottobre 2023, un bambino ogni 52 minuti ha perso la vita.

Nelle ultime settimane sono il flusso di persone in fuga verso il Sud è incrementato notevolmente: fra il 17 e il 20 settembre le Nazioni Unite hanno registrato oltre 81.000 spostamenti.

Con quasi l’intera popolazione concentrata in un’area minuscola della Striscia – il 18%, contro l’82% dell’intero territorio sottoposto a ordini di evacuazione e/o a bombardamenti costanti (OCHA) –  il rischio di una catastrofe sanitaria e alimentare è sempre più concreto.

In questo contesto di immense difficoltà e pericoli, CESVI prosegue il suo impegno, concentrando gli sforzi per portare aiuti essenziali e vitali.

La fame e la sete, emergenze silenziose

Le condizioni di vita a Gaza non sono più sostenibili. Manca acqua pulita: le infrastrutture WASH (Water, Sanitation and Hygiene) sono gravemente danneggiate e l’accesso ai servizi è estremamente limitato, con il 69% delle strutture situate in aree a rischio. È ormai impossibile raggiungere lo standard minimo di 15 litri d’acqua al giorno per persona. I danni alla rete fognaria hanno causato la fuoriuscita di liquami, che, con l’accumulo di rifiuti, creano un ambiente fertile per la proliferazione di malattie.

Ancora più allarmante è l’emergenza malnutrizione. Le statistiche mostrano un aumento vertiginoso della fame, specialmente tra i bambini. Solo nei mesi di luglio e agosto, a oltre 28.000 bambini sotto i 5 anni è stata diagnosticata la malnutrizione acuta. Le proiezioni indicano che centinaia di migliaia di persone, tra cui bambini, donne incinte e neonati, soffriranno di malnutrizione acuta nei prossimi mesi.

L’impegno di CESVI nonostante i rischi

In uno scenario così critico, l’impegno di CESVI rappresenta una speranza vitale. Continuiamo le attività di distribuzione di acqua potabile sia a Gaza City che nella zona centrale della Striscia, a Deir al Balah e Khan Younis. Nonostante i rischi operativi, la distribuzione di 40.000 litri di acqua al giorno prosegue, con l’intento di incrementare le attività nelle aree centrali in caso di interruzioni a Gaza City.

Tuttavia, il lavoro sul campo è complesso. Per ragioni di sicurezza, molte attività, come l’installazione di latrine e la riabilitazione delle infrastrutture WASH sono state sospese a Gaza City, ma continuano nei campi sfollati di Deir al Balah e Khan Younis.

Non possiamo lasciare sola Gaza, ora più che mai: sostieni la popolazione, dona per contribuire ai nostri interventi.