A poco più di un anno dal terremoto dello scorso agosto, Haiti continua a fare i conti con la povertà dilagante e sempre maggiori problemi legati alla sicurezza.
Le gang armate controllano di fatto diverse zone di Port-au-Prince, la capitale del Paese, e i loro ricorrenti scontri territoriali hanno costretto ormai 36.000 persone a lasciare le loro case da giugno 2021 (ECHO 2022).
La situazione è particolarmente preoccupante a Wharf Jérèmie, una delle più grandi baraccopoli dell’emisfero settentrionale, alle porte della città. Qui le condizioni di vita della popolazione sono al limite del disumano, mancano tutti i servizi – in particolar modo quelli igienico-sanitari, si verificano frequentemente epidemie di colera – e i “viceré”, come vengono colloquialmente chiamati i capi delle gang, controllano chi entra ed esce dal quartiere bloccando gli aiuti umanitari.
In questo fragile contesto, reso ancor più difficile dal terremoto magnitudo 7.2 che ha colpito il sud dell’isola nell’agosto 2021 e che ha provocato la morte di più di 2.000 persone e l’interruzione del percorso scolastico di più di 4 milioni di bambini (ECHO 2022), il brutale controllo territoriale delle gang rende ancora più difficile la fornitura di assistenza da parte di organismi esterni.
Solamente quest’anno nelle strade della capitale, la violenza armata ha provocato la chiusura di oltre 1.700 scuole, impedendo a più di mezzo milione di studenti di poter tornare a studiare (UNICEF 2022). Il rischio di abbandonare la scuola e di essere arruolati nelle gang è aumentato notevolmente, in un Paese in cui, già di norma, il 40% degli studenti abbandona la scuola prima del nono anno (UNESCO 2020).
A Wharf Jérémie, CESVI ha istituito la Casa del Sorriso, uno spazio protetto il cui scopo è quello di allontanare i ragazzi dalle strade e dare loro la possibilità di studiare, in uno spazio sano, educativo e protettivo a beneficio delle situazioni familiari più fragili. È un luogo dove formazione, accoglienza, serenità e speranza si traducono nell’esercizio di attività ricreative, sportive e artistiche.
La Casa del Sorriso offre ai ragazzi in situazioni di estrema povertà senza accesso alla scuola un’istruzione scolastica e una serie di attività parallele di formazione, sfidando una situazione in città di criminalità e tensione diffusa.
L’impatto della Casa sulla comunità è doppiamente benefico: non solo impedisce a bambini e giovani di sprofondare nella criminalità delle gang, ma, grazie all’educazione ricevuta, permette loro di aspirare a un futuro lavorativo più dignitoso.
Dall’inizio dell’anno, 434 bambini e bambine hanno frequentato le lezioni e i corsi della Casa del Sorriso. Tutto lo staff CESVI e i ragazzi stessi sono molto fieri dei risultati ottenuti. Grazie a questo luogo di rifugio, infatti, la nona classe ha affrontato l’esame di stato, con un tasso di riuscita del 100%.
Kerline e Diana, studentesse di questa classe e abitanti di Wharf Jérémie, ci hanno raccontato quanto mancherà loro frequentare la Casa del Sorriso e quanto siano fiere di aver raggiunto questo obiettivo: “è stato bello passare questi anni con voi, mi mancherà studiare in questa Casa gioiosa”, confessa Kerline a un nostro operatore.
Queste e altre notizie ci permettono ogni giorno di continuare a lavorare per supportare la Casa del Sorriso di Wharf Jérémie, e di lottare per arginare l’abbandono scolastico e l’arruolamento nelle gang dei ragazzi in età scolare.
Continua a stare al fianco dei bambini di Haiti insieme a CESVI. Aiutaci a ridare la speranza e il futuro agli adulti di domani.