testo di Matteo Manara
18.600. Questo il numero delle persone già raggiunte e sostenute da Cesvi nel corso dell’intervento di emergenza ad Haiti, avviato in seguito al violento terremoto dello scorso 14 agosto. Lo staff presente sul campo ha svolto attività di cash transfer, per permettere alle famiglie di poter acquistare cibo e beni di prima necessità; ha distribuito taniche e kit igienici per la prima emergenza, contenenti compresse per purificare l’acqua, saponi per il lavaggio personale e per il bucato, spazzolini e dentifrici, assorbenti igienici; ha organizzato punti di distribuzione d’acqua; è stato al fianco di persone distrutte dall’ennesima catastrofe che si è abbattuta sulla loro vita.
Ora sono due le tematiche più preoccupanti secondo quello che ci raccontano colleghi come Eloi Clovis, che ha condiviso il videomessaggio incluso in questa pagina: il livello di malnutrizione nei bambini e la situazione dell’edilizia scolastica, severamente compromessa dal sisma.
Cesvi è dunque impegnata a garantire l’adeguato supporto nutrizionale a chi ne ha bisogno, in particolare attraverso la fornitura di latte in polvere e alimenti altamente nutritivi per i bambini, le vittime più fragili di ogni emergenza. Nei dipartimenti Sud e Grand’Anse, tra quelli più colpiti dal terremoto, i bambini malnutriti rappresentavano il 45% del totale già prima della calamità; una percentuale che evidentemente rischia di peggiorare ulteriormente nel contesto attuale. In totale si calcola che nei prossimi mesi 1 milione di persone si troverà in uno stato di insicurezza alimentare nell’intero Paese. Per questo, è fondamentale anche dare continuità ai progetti di sviluppo agricolo avviati nei mesi e negli anni precedenti il sisma, come sta facendo Cesvi.
Allo stesso tempo, alla ripresa dell’anno scolastico, molti bambini si sono ritrovati senza una scuola. Più di 1.000 scuole sono state distrutte o danneggiate dal sisma, compromettendo il percorso educativo di 230.000 bambini ora a rischio di abbandono scolastico. Questo in una realtà in cui 2 bambini su 10 non frequentano la scuola e il livello di alfabetizzazione è fermo al 61%.
“La situazione in questo momento ad Haiti rimane assolutamente drammatica”, spiega Lorena D’Ayala Valva, Responsabile dell’Unità Emergenze di Cesvi. “L’avvento dopo il sisma della tempesta tropicale Grace ha limitato la capacità di intervento immediato delle organizzazioni umanitarie e soprattutto rallentato lo svolgersi delle distribuzioni, soprattutto nei luoghi rurali più colpiti e più remoti.” Sul fronte dei minori il rischio è che i bambini, privati della possibilità di andare a scuola, finiscano per infilarsi in situazioni pericolose se non addirittura per arruolarsi in piccole gang e organizzazioni criminali, che stanno proliferando grazie a clima di estrema instabilità e insicurezza generale. “Da questo punto di vista ci tengo anche a ricordare il lavoro di sensibilizzazione, scolarizzazione e di attenzione alle famiglie che Cesvi continua a svolgere ad Haiti tramite il progetto Casa del Sorriso nella capitale Port-au-Prince”, conclude Lorena.