Di Isabella Garino, Regional manager CESVI East Africa
In Somalia i bambini e le bambine al di sotto dei cinque anni affetti da malnutrizione acuta sono milioni. Troppi bambini somali hanno scarso accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici, non hanno cibo a sufficienza, sia in termini di quantità che di varietà. Quando un bambino è malnutrito, non solo la sua crescita fisica è compromessa, ma anche il suo sviluppo cognitivo, e questo ha un impatto a lungo termine sulle sue capacità di apprendimento, sul suo benessere psicologico e quindi sul suo futuro. La mancanza di accesso a cibo adeguato espone i bambini a gravi malattie infettive, che in molti casi si rivelano fatali.
Come donna e madre, non posso neanche immaginare lo sgomento nel vedere il proprio figlio malnutrito e non sapere cosa fare, dove andare, a chi rivolgermi. Sembra impossibile però che questo stia accadendo a milioni di bambini e alle loro madri mentre scrivo queste righe. Ma è tristemente vero in un Paese in cui instabilità, conflitti e crisi climatiche sono una realtà quotidiana. Il lavoro che CESVI svolge in Somalia nel campo della salute materno-infantile è incredibilmente importante, impegnativo, a volte, impossibile. Eppure è essenziale. Nonostante gli enormi ostacoli, gli operatori di CESVI continuano a essere al fianco delle comunità che hanno bisogno di assistenza. L’alternativa è inconcepibile.
Nel visitare i nostri ambulatori, è lampante il contrasto tra la difficoltà di operare in un ambiente così fragile e la forza sia dello staff di CESVI, sia delle madri, che si affidano e affidano i loro bambini alle nostre cure.
I nostri centri medici sono sempre affollati, rumorosi, caotici; le cliniche mobili viaggiano per chilometri in zone rurali remote e pericolose per raggiungere villaggi troppo lontani da servizi di salute e nutrizione. La sfida di lavorare in Somalia è innegabile: la sicurezza è un problema costante, le strade possono essere impraticabili a causa di inondazioni, check points o conflitti, e il trasporto di medicinali e attrezzature è rischioso. Anche attraversare Mogadiscio, città segnata da conflitti e attacchi, per andare al lavoro è pericoloso. Ma la forza di CESVI sta anche e soprattutto negli operatori somali che ogni giorno mettono a rischio la propria vita per fornire cure a donne e bambini: l’impegno dei colleghi sul campo è incrollabile, dal loro lavoro dipendono molte vite umane. Ogni giorno in cui riusciamo a fornire assistenza sanitaria a una donna incinta, a vaccinare un bimbo o a distribuire un sacchetto di Plumpy-Nut (cibo terapeutico pronto all’ uso) è una vittoria. Vedere un bambino, prima affetto da malnutrizione, entrare in un nostro centro camminando sulle proprie gambe, significa che il rischio, lo sforzo e le innumerevoli sfide ne sono valse la pena.
Uno degli aspetti più incredibili di questo lavoro è vedere la profonda determinazione e resilienza delle comunità con cui lavoriamo. Sono loro il motore intrinseco di quello che facciamo, ad ispirare il nostro impegno. Sono comunità che affrontano sfide enormi, tuttavia, nonostante tutto, mostrano una straordinaria capacità di affrontare le avversità. Siamo testimoni di straordinari atti di coraggio e speranza.
Non ci si può illudere che le sfide del lavoro in Somalia scompaiano presto. Ma ogni volta che forniamo assistenza, ogni vita che salviamo, ogni donna che entra in un nostro ambulatorio, ogni bambino che accede ai nostri programmi di nutrizione, ci fa capire che stiamo facendo la differenza. È per questo che continuiamo a operare in Somalia. Non è facile e non è privo di sacrifici, ma è un privilegio fare parte di una squadra che offre speranza. E finché ci saranno madri e bambini che hanno bisogno di aiuto, CESVI continuerà ad essere presente. Non saremo in grado, da soli, di cambiare la complessa realtà della Somalia, ma possiamo cambiare le singole vite, un paziente alla volta.
Aiutaci a garantire cure e nutrizione adeguata a tanti bambini e bambine per poter sconfiggere la malnutrizione infantile in Somalia. Dona ora.