La guerra a Gaza non accenna a placarsi. Gli attacchi militari si sono intensificati e la prospettiva di un’invasione massiccia è sempre più concreta. Negli ultimi attacchi sono stati colpiti punti sensibili, come gli ospedali, causando decide e decine di vittime, tra cui molti bambini (22 deceduti in un recente attacco sulla città e il campo profughi di Jabalia).
Il bilancio del conflitto è catastrofico: metà delle persone uccise a Gaza sono bambini e donne, 23.917, di cui 15.613 bambini e 8.304 donne. Questo significa che da ottobre 2023 ogni giorno a Gaza sono morti circa 27 bambini e 14 donne.
Non abbandoniamo Gaza. Aiutaci ora.
Crisi alimentare: fame diffusa e aiuti bloccati
Al dramma della guerra si aggiunge il dramma della fame e degli aiuti umanitari, il cui blocco è ormai nel suo terzo mese. La crisi alimentare ha raggiunto livelli critici. L’intera popolazione di Gaza sta affrontando livelli di insicurezza alimentare critici, con mezzo milione di persone – 1 su 5 – che rischia di morire di fame (IPC), cancellando ogni piccolo progresso registrato durante il cessate il fuoco. Centinaia di migliaia di persone riescono a consumare un solo pasto ogni 2 o 3 giorni (UNRWA, via Middle East Eye).
Questa situazione ha portato 66.000 bambini a soffrire di malnutrizione acuta grave, una condizione paragonabile a un terzo dei bambini di Milano. Il numero di bambini affetti da malnutrizione nel Nord di Gaza è raddoppiato, con 1 bambino su 3 sotto ai 2 anni e 1 bambino su 4 sotto ai 5 anni che ne sono affetti.
Allo stesso tempo, 171.000 tonnellate di cibo, sufficienti a sfamare l’intera popolazione di Gaza (2,1 milioni di persone) per 3-4 mesi (WFP), stanno deperendo nei magazzini fuori dalla Striscia. Il blocco degli aiuti ha provocato una grave scarsità di carburante, senza il quale 1/3 di tutti i mezzi e generatori di corrente a disposizione delle organizzazioni umanitarie sono fermi (OCHA), ostacolando in maniera importante la possibilità di portare aiuto alle comunità.
Crisi idrica e sanitaria: servizi al collasso e rischi epidemici
L’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari (WASH) è diventato estremamente difficile per la maggior parte della popolazione. Il 91% delle famiglie di Gaza è in condizione di insicurezza idrica. La produzione di acqua è drasticamente ridotta e l’accesso alle fonti idriche è ostacolato dagli ordini di evacuazione, con una perdita stimata tra il 50% e il 65% dell’acqua a causa dei danni alla rete di distribuzione. Questa crisi idrica ha un impatto devastante sulla salute pubblica. Le persone sono costrette a razionare l’acqua, rinunciare all’igiene personale e affrontare gravi rischi per la salute. Gli accampamenti si trovano spesso in zone a rischio idrogeologico, con ulteriori pericoli derivanti da infestazioni, rifiuti e fogne a cielo aperto. Si stima che ci sia solo una doccia ogni 4.500 persone e una latrina ogni 220 (UN Special Rapporteur on the human rights to safe water and sanitation, via Andalou Agency).
L’impegno di CESVI in questa emergenza
Per tutto il corso del 2024, e ancora oggi, CESVI si è attivamente impegnata a fornire assistenza vitale alla popolazione di Gaza. Nonostante le difficoltà operative e i rischi, gli operatori umanitari di CESVI continuano a lavorare per portare aiuto dove è più necessario.
Nel corso dell’ultimo anno abbiamo:
- Distribuito acqua potabile a circa 90mila sfollati in 70 diversi accampamenti attraverso camion cisterna.
- Installato 93 latrine in metallo e distribuzione di 100 cisterne per l’acqua potabile in 31 accampamenti, raggiungendo oltre 63mila persone.
- Distribuito di kit igienico-sanitari a circa 23mila persone in 31 accampamenti.
- Distribuito di razioni alimentari a 3.500 persone in 4 accampamenti.
- Realizzato attività di winterization in 48 accampamenti per mitigare il rischio di alluvioni, a beneficio di oltre 90mila sfollati.
- Realizzato 275 sessioni di promozione dell’igiene, raggiungendo oltre 5.600 persone.
La situazione a Gaza richiede un’azione urgente e coordinata. È fondamentale garantire l’accesso agli aiuti umanitari, proteggere i civili e ripristinare condizioni di vita dignitose per una popolazione che ha subito troppo. Ogni contributo è importante per fare la differenza. Aiutiamo insieme Gaza.