L’8 settembre si celebra la Giornata Internazionale dell’alfabetizzazione, per ricordare l’importanza di un’istruzione e di un’educazione permenenti e per riflettere sul ruolo dell’alfabetizzazione nella costruzione di società più inclusive, pacifiche, giuste e sostenibili.
La questione analfabetismo è ancora oggi un’emergenza che riguarda il mondo intero e tutte le età: secondo il Rapporto GEM 2022 771 milioni di adulti sono analfabeti, di cui il 55% nella fascia 15 – 24 anni. Soffermandoci invece sui dati relativi all’infanzia i numeri sono ancor più preoccupanti: nei Paesi a basso e medio reddito la percentuale di bambini di 10 anni che non sono in grado di leggere e comprendere un testo semplice è aumentata dal 57% nel 2019 al 70% stimato nel 2022 (Unesco).
Da sempre attraverso le nostre Case del Sorriso noi di CESVI garantiamo ai minori e alle giovani donne ospiti delle nostre strutture – da Haiti, allo Zimbabwe, dal Perù, al Sudafrica, dall’Italia all’India – accesso all’istruzione, opportunità educative e formative per permettere loro di costruire un futuro di indipendenza e libertà lontano da violenze, sfruttamento e povertà.
In India, ogni giorno accogliamo in due Case del Sorriso e in altri centri per l’infanzia oltre 100 bambini e bambine. Nella regione del Tamil Nadu moltissimi minori non hanno accesso all’istruzione. Sono costretti a lavorare in condizioni di semi-schiavitù nei mulini di riso, nelle fabbriche di mattoni o nei campi di cotone, oppure sono semplicemente abbandonati a sé stessi. Per dare loro una possibilità di futuro noi di CESVI gestiamo 2 Case del Sorriso, dove offriamo alloggio sicuro, cibo e accompagnamento scolastico ed educativo.
Tra i tanti bambini accolti ospiti c’è Gokul, che ha trovato una seconda famiglia, tanta motivazione e determinazione per costruire il proprio futuro e poter così essere di aiuto anche alla sua famiglia.
Questo è il suo racconto:
“Sono Gokul, frequento l’ottavo anno della Government Higher Secondary School di Bundur. Il mio luogo di origine è Ennur, ma sono entrato nella Casa del Sorriso quando avevo 8 anni, nel 2018. Mia madre vive nel nostro villaggio nativo e lavora, poiché mio padre se n’è andato e non abbiamo più sue notizie. Mia madre lavora duramente, ma non guadagna abbastanza e fatica a provvedere ai bisogni della famiglia. Voglio esserle di supporto e di aiuto e per questo desidero innanzitutto completare i miei studi, perché questo mi potrà aiutare a trovare un buon lavoro, e poi a guadagnare abbastanza per aiutare mia madre e gli altri membri della famiglia a vivere una vita dignitosa.
All’inizio non ero molto contento perché era un ambiente nuovo per me, ma ora vivo felicemente con gli altri bambini. C’è un parco giochi, un insegnante di sostegno, controlli sanitari, una biblioteca, cibo buono regolare e ho sempre compagnia, posso giocare, fare sport e parlare con i miei coetanei, non sono mai solo. Il personale è molto disponibile, sempre pronto ad aiutare. Qui alla Casa abbiamo anche tanti animali, come uccelli, conigli e altri animali domestici e anche la loro compagnia mi rende felice.
Sono migliorato negli studi dopo essere arrivato alla Casa grazie all’ambiente sereno e al sostegno del personale. Inizialmente ero debole in matematica e inglese, ma ora mi sento bravo in entrambe le materie e, cosa più importante, in questa casa ho dei nuovi fratelli. Mia madre viene regolarmente per visitarmi, è felice e soddisfatta di vedere i miei progressi. Sa che qui sono al sicuro e che grazie a tutto questo potrò avere una vita migliore. Il mio obiettivo futuro è di entrare nella polizia e servire la nazione”.
Grazie al tuo sostegno possiamo aiutare moltissimi bambini e bambine a ritrovare la speranza nel futuro e costruire per se stessi una vita di dignità e indipendenza. Scopri di più sul Programma Case del Sorriso CESVI.