Il 20 novembre è la Giornata mondiale dei diritti dei bambini. La celebrazione è stata istituita dall’Onu nel giorno in cui, 28 anni fa, veniva approvata la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Riconoscere i bambini come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici, è stato allora un passo avanti particolarmente significativo nell’impegno degli Stati a tutelare e valorizzare l’infanzia. Ma i diritti riconosciuti dalla Convenzione – che spaziano dall’accesso a un’educazione di qualità fino alla protezione dallo sfruttamento e dalla violenza –, vengono tutt’ora spesso disattesi. I più esposti alle violazioni sono i bambini che vivono in contesti socio-economici svantaggiati.
Bambini e diritti in Sudafrica
In Sudafrica Unicef stima che 11 milioni di bambini – oltre il 60% del totale – vivano in condizioni di povertà; quasi la metà della popolazione infantile del Paese proviene da contesti familiari che registrano entrate economiche sotto la soglia di povertà. Gli orfani sono 3,7 milioni, la metà dei quali circa ha perso uno o entrambi i genitori a causa dell’AIDS. Nel 2011, solo il 46% dei bambini sotto i 15 anni viveva in casa con entrambi i genitori biologici. Un insieme di condizioni sfavorevoli che influisce negativamente sulla salute e sul benessere sociale e psicologico del bambino, limitandolo moltissimo nelle possibilità di realizzazione personale.
Nelle townships e nelle aree rurali della provincia sudafricana di Western Cape, Cesvi collabora con le istituzioni locali per migliorare su un piano strategico le politiche rivolte all’infanzia. Nel concreto l’organizzazione lavora per ampliare la capacità dei servizi e creare relazioni tra gli organi deputati alla loro realizzazione.
Uno dei pilastri della Convenzione ONU è che ogni bambino ha diritto a esprimere la propria opinione sulle questioni che lo riguardano: nel rispetto di questa fondamentale istanza Cesvi ha istituito nella provincia di Western Cape quattro Commissioni per i Diritti dei Bambini. Ciascuna Commissione è formata da 20 bambini e ragazzi tra i 12 e i 18 anni, chiamati a esporre il proprio punto di vista e la propria visione sulle decisioni prese dalle istituzioni locali in tema di diritti dell’infanzia. Compito delle Commissioni è anche quello di seguire l’andamento delle attività di progetto per segnalarne punti di forza e debolezze.
A raccontare cosa vuol dire essere un membro della Commissione per i Diritti dei Bambini è Ayakha Mankayi, 14 anni.
La parola ai bambini
Mi chiamo Ayakha Mankayi. Vivo a Samora Machel, nella baraccopoli di Philippi a Cape Town, insieme a mia mamma e ai miei fratelli di 17 anni e 3 anni. Mia madre non ha un lavoro, sopravviviamo solo grazie al sussidio che riceviamo io e mio fratello Musa, il più grande; credo che in tutto ammonti a 1000 Rand sudafricani [l’equivalente di circa 60€, importo considerato sotto la soglia di povertà].
Sono un membro della Commissione per i Diritti dei Bambini creata da Cesvi. Durante le riunioni discutiamo di quello che vorremmo migliorare della nostra vita, collaboriamo con scuole e organizzazioni, parliamo con moltissima gente: mi piace davvero tanto e mi sento coinvolta e motivata a cambiare le cose! Grazie alla Commissione ho avuto la possibilità di conoscere i miei diritti, e sono stata incoraggiata a trasferire la mia esperienza ad altri bambini. Ho avuto delle opportunità che mai avrei creduto di poter avere: sono salita su un aereo, su una barca e su una funivia!
La Commissione mi dà anche molto da fare dopo la scuola. Se non avessi quest’impegno probabilmente vagabonderei per strada come gli altri bambini della baraccopoli. Quando non ci sono riunioni in programma frequento il doposcuola creato da Cesvi. Possiamo andare lì a fare i compiti e a passare il tempo, a volte anche durante il weekend.
Sono felice di partecipare a questo progetto: ha dato a me e alla mia comunità accesso a risorse e conoscenze completamente nuove. Mi ha fatto uscire dalla mia zona di comfort e realizzare quanto sia per me importante avere una buona educazione, per poter essere un giorno un sostegno per la mia famiglia. Come tutti i giovani del mondo, ho dei sogni e, nonostante sia cresciuta in un posto difficile, cerco di mantenere alta la motivazione a realizzarli.
Voglio portare questo messaggio a tutti i bambini che conosco, voglio che sappiano quali sono i loro diritti e che si impegnino a cambiare in meglio la comunità!
Nella foto: da sinistra la mamma di Ayakha, Zukiswa (staff), Ayakha, Ntombebala (staff).
Vuoi sapere punto per punto a cosa hanno diritto tutti i bambini del mondo? Scarica la nostra Convenzione dei diritti dei bambini e degli adolescenti.