“Le questioni di genere sono diventate oggi centrali nel dibattito culturale e politico nella nostra società. Tradizionalmente declinati al femminile, centrati sulla “condizione delle donne”, si sono ormai da decenni focalizzati anche sul maschile. (…) Se le ragazze crescono in un mondo rivoluzionato dal protagonismo femminile (nel mondo dell’istruzione, del lavoro, della cultura, della politica…) e nel confronto con nuovi modelli femminili, più autonomi e liberi, i ragazzi crescono invece in un mondo che viene descritto come ormai privo di padri, caratterizzato dalla crisi del maschile, dal disorientamento…Non di maschi in crisi bisogna quindi parlare, piuttosto di un cambiamento sociale e culturale che necessità di un accompagnamento educativo, che ha bisogno di nuovi linguaggi, nuovi modelli, nuove prospettive”.
Partendo da questi presupposti, il progetto “Mascolinità plurali. Dagli stereotipi alla libertà d’essere” è nato con l’intento di contribuire alla costruzione di modelli positivi di riferimento per gli adolescenti sul concetto di mascolinità sensibile e responsabile, con l’obiettivo più ampio di prevenire situazioni potenzialmente abusanti e violente basate sulla diversità di genere.
Sulla base di una macro progettazione costruita da Giuseppe Burgio, Professore di Pedagogia Generale e Sociale all’Università di Enna “Kore” e da Silvio Premoli (professore di Pedagogia Generale e Sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nonché Garante dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Milano), sono state coinvolte le équipe di professionisti e professioniste di Cooperativa Generazioni FA a Bergamo; Cooperativa Spazio Aperto Servizi di Milano; Fondazione Giovanni Paolo II a Bari e Cooperativa Il Grillo Parlante di Napoli in un percorso di formazione, inizialmente previsti in presenza poi stati realizzati in modalità a distanza a causa della pandemia da Covid-19. Terminata la formazione iniziale, è seguita una fase di co-progettazione degli interventi educativi sul territorio che ha portato poi alla realizzazione di 25 percorsi laboratoriali nei diversi territori e ha coinvolto oltre 300 ragazzi tra i 12 e i 17 anni.
Tutto il percorso è stato spiegato e approfondito nel manuale “Mascolinità plurali. Dagli stereotipi alla libertà d’essere”. La pubblicazione è strutturata in due parti: la prima, che intende dar conto dei contenuti teorici condivisi nella formazione, fornendo al lettore e alla lettrice una prima, semplice introduzione al tema della maschilità, corredata da una piccola bibliografia utile a chi desiderasse approfondire tali temi; e la seconda, costituita dal toolkit educativo che abbiamo costruito, uno strumento agile – testato e validato negli interventi educativi realizzati all’interno del progetto – che speriamo possa servire da base di partenza per quanti/e volessero sperimentare delle azioni educative da intraprendere con ragazzi e ragazze, al fine – auspicato – di favorire una trasformazione della società, al fine di co-costruire una società di domani in cui i rapporti tra i sessi siano meno conflittuali, in cui gli stereotipi e i pregiudizi possano diventare meno rigidi, più aperti alla pluralità di esistenze che la realtà – sempre più complessa delle rappresentazioni – ci restituisce quotidianamente.
Fil rouge del percorso è il tentativo di far riflettere sulle tematiche di genere e, in particolare, sulla maschilità in un delicato equilibrio in cui l’individualità non viene assorbita ma valorizzata dal gruppo. Le varie attività si dispiegano nei campi della comunicazione verbale, gestuale, scritta, visuale e simbolica, al fine di risultare quanto più coinvolgenti possibile per i/le partecipanti. Le attività proposte non prevedono necessariamente una “somministrazione” una tantum né un procedere lineare, ma possono essere ripetute in periodi diversi se il gruppo le ha apprezzate, in un processo di approfondimento a spirale. Finalità delle attività non è conseguire risultati immediati di fronte a situazioni critiche, piuttosto stimolare la riflessione critica sui condizionamenti socioculturali che tutti/e subiamo, promuovendo la consapevolezza della necessaria mediazione tra i desideri, le visioni del mondo, le passioni e le rappresentazioni del singolo e l’esigenza di rispettare gli/le altri/e.
Il toolkit prevede vari percorsi – individuati da un colore differente – ciascuno dei quali costituisce una “sceneggiatura” in 5 tempi, utilizzabile per 3 incontri di 2 ore ciascuno. Il lettore e la lettrice potranno anche non seguire integralmente un percorso, ma provare a costruirsene uno proprio, mescolando a piacere le attività dei vari percorsi, pur seguendo l’alternanza tra rito iniziale, attività centrale e rito finale.
Il progetto è inserito nel più ampio intervento supportato da Fondazione Zegna nell’ambito della campagna valoriale #WHATMAKESAMAN del brand Ermenegildo Zegna, che ha coinvolto Cesvi con interventi di sensibilizzazione e informazione in diversi Paesi del mondo.