Povertà in Italia: un’emergenza silenziosa che colpisce infanzia e famiglie a rischio

I recenti dati ISTAT sulla povertà in Italia per il 2024 confermano un quadro sociale complesso e allarmante. In 20 anni, la povertà assoluta nel Paese è triplicata, un segnale di come le crisi economiche e sociali degli ultimi anni abbiano lasciato ferite profonde.

Oggi, la povertà non è più un fenomeno marginale. Quasi una persona su dieci in Italia (il 9,8% della popolazione) vive in condizioni di povertà assoluta. Questo si traduce in circa 5,7 milioni di individui e 2,2 milioni di famiglie che non riescono a sostenere le spese minime essenziali per un tenore di vita accettabile (come alimentazione, salute e abitazione).

Accanto a questa grave deprivazione materiale, la povertà relativa – che misura la disuguaglianza rispetto allo standard di vita medio – coinvolge un’area ancora più vasta: quasi una persona su sette (il 14,9% dei residenti) si trova in questa condizione, pari a oltre 8,7 milioni di individui.

Povertà tra i minorenni: è allarme

Ma uno degli aspetti più drammatici è l’incidenza della povertà tra i più giovani.

I minorenni (sotto i 18 anni) rappresentano oggi il gruppo più colpito: circa 1 bambino o adolescente su 7 (il 13,8%) è povero in senso assoluto, portando a 1,3 milioni il numero di quelli che vivono in grave indigenza.

Questa incidenza della povertà è la più alta di tutte le fasce d’età, risultando doppia rispetto a quella degli anziani (che è al 6,4% per gli over 65), un dato che segna un vero e proprio ribaltamento rispetto al passato e che mostra come le difficoltà economiche e sociali degli ultimi anni si siano riversate maggiormente sulle famiglie giovani con figli piccoli.

Il dato della povertà che colpisce soprattutto l’infanzia è estremamente preoccupante perché le privazioni materiali rischiano di tradursi facilmente in svantaggi educativi e sociali di lungo periodo, che porteranno quindi a costruire una società futura di giovani adulti in difficoltà.

A confermare la preoccupazione sul tema della povertà sin dall’età infantile ci sono propri i dati delle famiglie maggiormente a rischio. Quelle più colpite sono le più numerose, oltre 1 famiglia su 5 (il 21,2%) composta da cinque o più persone risulta in povertà assoluta. Ma lo stesso allarme si riflette su un’altra tipologia di nucleo familiare ovvero quello monogenitoriale. Tra queste famiglie 1 su 7 (il 14,4%) vive in povertà assoluta. Infine le famiglie con prevalenza straniera sono altrettanto se non più vulnerabili. Il rischio di povertà  per loro è infatti circa 5-6 volte maggiore rispetto a una famiglia di soli italiani.

Il divario territoriale Nord-Sud

A incidere profondamente sul rischio di povertà è poi la provenienza geografica. Il gap tra Nord e Sud si conferma un dato concreto. Il 10,5% delle famiglie residenti nel Sud e Isole vive in povertà assoluta (circa 1 su 10). In termini assoluti, quasi 890 mila famiglie povere risiedono nel Mezzogiorno (rappresentando circa il 40% di tutte le famiglie povere in Italia). Un altro 44% delle famiglie in povertà vive nelle regioni del Nord, mentre solo il 15-16% si trova nel Centro.

Contro povertà e marginalità il Programma Case del Sorriso

Da sempre l’attenzione all’infanzia e ai suoi diritti è una delle priorità di CESVI, anche in Italia.  Il programma Case del Sorriso nel nostro Paese è dedicato alla protezione dell’infanzia e adolescenza e ha l’obiettivo di sostenere le famiglie più fragili delle periferie urbane, colpite da povertà, sia materiale che educativa, caratterizzate da scarsità di servizi e opportunità per i più giovani, da forti rischi sociali, come delinquenza e droga, e dove le famiglie non possiedono gli strumenti necessari per comprendere fino in fondo la situazione di disagio in cui versano.

Le Case del Sorriso e i servizi che propongono hanno proprio lo scopo di accompagnare le famiglie, i bambini e i ragazzi dei territori più svantaggiati, in percorsi di consapevolezza e crescita, garantendo supporto genitoriale e psicologico e offrendo opportunità di carattere ricreativo, sportivo e culturale.

Il Programma Case del Sorriso è attivo a Napoli, Bari, Siracusa e Milano con l’intento di offrire speranza e opportunità per un futuro migliore a chi le ha perse o non le ha mai avute. Aiutaci a continuare.