Imparare per le persone, il pianeta, la prosperità e la pace: è questo il tema promosso dalle Nazioni Unite per la Giornata Mondiale dell’Educazione che viene celebrata il 24 gennaio.
L’educazione è un diritto umano, un bene pubblico e una responsabilità pubblica che dobbiamo promuovere e tutelare. L’istruzione è infatti la strada per permettere a milioni di bambini di uscire dalla povertà e intraprendere un percorso promettente di vita.
Purtroppo però ancora oggi 265 milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo non hanno la possibilità di studiare; 617 milioni non possono leggere e non conoscono la matematica di base; circa 4 milioni di bambini e giovani rifugiati non vanno a scuola.
Attraverso il lavoro nelle Case del Sorriso, che accolgono migliaia di bambini orfani, vittime di povertà, violenza o costretti a lavorare, Cesvi è da sempre al fianco dei minori in tutto il mondo, per proteggerli, sostenerli nell’educazione e nella crescita e garantire loro un futuro di dignità e libertà.
Come dimostra la storia di Kala, una delle prime bambine ammesse alla Casa del Sorriso di Nambikkai, in India, subito dopo il terribile tsunami del 2004.
Kala e la sua famiglia vivevano in povertà. La madre guadagnava poco per mantenere 5 figli e il padre si dedicava più all’alcool che al loro bene. Kala non amava studiare, ma si recava a scuola soprattutto per sfuggire alle percosse del padre.
Grazie al lavoro di sensibilizzazione svolto dalla Casa del Sorriso sull’importanza dello studio, Kala iniziò a intravedere nell’educazione una via di fuga dalla povertà e una strada per realizzare se stessa, trovando la spinta di dedicarsi con impegno alla sua formazione ottenendo da subito ottimi risultati.
La Casa del Sorriso era per lei un porto sicuro e un continuo stimolo offrendole ospitalità, protezione e opportunità di studio e formazione. Il confronto con gli operatori della Casa e con altre bambine e ragazze come lei rappresentavano occasioni di grande crescita.
Oltre allo studio Kala si dedicava con successo a svariate discipline come il ballo e il disegno, e non perdeva occasione di partecipare ai corsi offerti dalla scuola e dalla comunità vincendo anche alcuni premi.
La sua materia preferita era l’inglese e così dopo le superiori decise di intraprendere la strada del college per specializzarsi. A dimostrazione dell’impegno nello studio e della sua motivazione Kala lavorava come insegnante di supporto in una scuola locale. Il suo brillante lavoro convinse il preside ad assumerla a tempo pieno.
Kala contribuisce oggi all’economia familiare, trasferendo parte del suo guadagno alla madre così da sollevarla dall’estrema fatica di occuparsi da sola di tutto.
Lo studio ha permesso a Kala di trovare la propria strada, realizzare se stessa, mettersi al servizio della sua comunità aiutando i bambini più vulnerabili e migliorare la vita della sua famiglia.
Aiutaci a sostenere il futuro di altre bambine e ragazze come Kala: sostieni le nostre Case del Sorriso.