Domenica 8 maggio in onda alle 23.40 lo Speciale TG1 “FAME” del giornalista Amedeo Ricucci in Kenya con Cesvi.
di Amedeo Ricucci
Per noi che viviamo nell’Occidente ricco e sempre sazio la fame è tutt’al più una sensazione passeggera. C’è però un’altra fame, a noi del tutto ignota, la fame nera e disperata di chi non può e non sa come soddisfarla.
“Fame” è un reportage dai luoghi dell’Africa sub -sahariana e del sud-est asiatico dove c’è ancora gente che non sa che cosa mangerà il giorno dopo. Come Veronique che dice: “La fame più brutta l’ho patita lo scorso anno, quando in tre giorni ho mangiato solo una ciotola di miglio. Ero sola e non c’era un filo d’erba da cucinare”.
Ancora oggi nessuna piaga è così letale, se si considera che a soffrirne sono 800 milioni di persone e che ogni anno muoiono per fame più di 5 milioni di bambini. “Pensare che la fame sia stata debellata è un’illusione ottica – ci dice Isabella Garino, regional manager del Cesvi per il Kenya e la Somalia – La fame c’è, la fame è lunga – non legata cioè solo alle grandi emergenze – ed è ancora oggi la compagna di vita di troppe persone”.
A rischio è anche l’obiettivo “Fame Zero entro il 2030” che si erano date le Nazioni Unite. “Se non raddoppiamo i nostri sforzi potremmo non farcela”, osserva Maurizio Martina vicedirettore generale della Fao. La Fao stima inoltre che 13 milioni di persone potrebbero essere spinte verso l’insicurezza alimentare a causa dell’invasione russa in Ucraina e che proprio questo conflitto sta provocando una impennata dei prezzi dei prodotti alimentari di prima necessità. A rischio è la sicurezza alimentare proprio dei paesi più poveri che dipendono dalle importazioni di derrate agricole.
“Fame” è un reportage in presa diretta, realizzato in collaborazione con CESVI, FAO, WFP e AZIONE CONTRO LA FAME.