Intervista al Ministro Cécile Kienge

 

Elyasid Temclani, 19 anni, appartiene alla cosidetta “seconda generazione” di migranti: figlio di genitori marocchini, è cresciuto nel nostro Paese. Con Alberto Brevi, 35 anni, e tanti altri ragazzi italiani e stranieri, ha partecipato nei mesi scorsi al corso di video-making promosso da Cesvi nell’ambito del progetto europeo Face2Face. Facilitating dialogue between migrants and European citizens”.

Giovedì 11 luglio, insieme, Elyasid e Alberto sono riusciti nell’ardua impresa di intervistare il Ministro per l’Integrazione Cécile Kienge, in visita all’Università di Bergamo.

Focus dell’intervista, la relazione tra migranti e mass media: come possono questi ultimi favorire e rafforzare il processo di integrazione?

Donna dai modi pacati e gentili, ma allo stesso tempo autorevole e determinata, il Ministro Kienge si è prestato con estrema disponibilità all’intervista sottolineando come i media abbiano un ruolo fondamentale e possano rompere cliché e stereotipi discriminanti.

“Il mio si chiama Ministero dell’Integrazione, ma vorrei che diventasse un Ministero dell’Interazione” – ha affermato – “Le persone che, come me, hanno scelto di lasciare il proprio Paese d’origine non devono temere di avere un’identità multipla. Possono e devono, invece, contribuire attraverso questa ricchezza alla costruzione della nuova Italia”.

Con il sostegno del Fondo europeo per l’integrazione