Il 21 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Pace. Istituita nel 1981 dalle Nazioni Unite, il “peace day” vuole essere un momento di mobilitazione e sensibilizzazione su alcune tematiche di interesse. Il focus del 2017 è rivolto a rifugiati e migranti costretti a lasciare le proprie case in cerca di un futuro migliore: “Insieme per la pace: Rispetto, Sicurezza e Dignità.”
Cesvi aderisce a questa giornata ribadendo il proprio impegno a fianco dei rifugiati e dei migranti, soprattutto i minori non accompagnati.
Solo nel 2016 sono arrivati in Italia quasi 26.000 minori stranieri non accompagnati. Spesso si tratta di adolescenti completamente soli, senza alcuna assistenza medico-sanitaria.
La situazione di questi minori è complessa anche a livello psicologico: la maggior parte di loro, infatti, ha sulle spalle esperienze traumatiche vissute durante il viaggio oltre che la pressante responsabilità di dover trovare un lavoro per mantenere la famiglia nel proprio paese di origine.
Per la particolare condizione di vulnerabilità, ma anche per la voglia di riscatto di cui sono portatori, minori stranieri non accompagnati e giovani alla soglia della maggiore età sono un target privilegiato nelle varie progettualità che Cesvi porta avanti in Sicilia.
Il nostro impegno con i minori stranieri non accompagnati
“Arrivato in Italia, mi sono sentito fortunato due volte: la prima perché sono sopravvissuto al viaggio e la seconda perché sono stato accolto in questa comunità.”
Djallo ha 17 anni e viene dalla Guinea. Due anni fa ha affrontato un viaggio lungo e pericoloso per arrivare in Italia dove è stato accolto in una comunità per Minori stranieri non accompagnati in provincia di Siracusa.
Qui è stato individuato da Cesvi come beneficiario del progetto “Strada Facendo” che offre opportunità di inserimento sociale ed economico a giovani migranti nella difficile fase di passaggio all’età adulta.
“Grazie a Cesvi potrò fare nuove esperienze, imparare un mestiere. Adesso sento il bisogno di crescere ancora, voglio imparare a camminare da solo per raggiungere i miei obiettivi.” L’obiettivo di Djallo è molto ambizioso: frequentare il liceo linguistico per diventare mediatore culturale. Una scelta coraggiosa, dato che la maggior parte dei ragazzi nella sua situazione preferisce frequentare corsi brevi per una specializzazione lavorativa.
Ma non Djallo: “Ho capito che per costruire il proprio futuro è necessario studiare e occorre molto impegno e determinazione.”
“Tra poco compirò 18 anni – continua – ormai sono diventato grande ed è giunto il momento di pensare seriamente al mio futuro”
Foto di Giovanni Diffidenti