Nello Stato del Tamil Nadu (India), in un contesto caratterizzato da povertà e sfruttamento minorile, splende per tanti bambini l’opportunità della Casa del Sorriso. Scopriamo insieme le storie di Vishal e Dhanushka.
Testo di Claudia Bonfanti, foto di Gianfranco Ferraro
L’India è uno dei Paesi maggiormente colpiti dagli effetti del cambiamento climatico, con ondate di calore sempre più frequenti e prolungate. L’assenza di precipitazioni ha causato una crisi dei raccolti senza precedenti, costringendo alla fame migliaia di famiglie, che non hanno più terreni da coltivare né cibo per sfamare i propri figli. Ed è così che miseria e povertà sono alla base dello sfruttamento minorile, perché la sopravvivenza di intere famiglie è garantita anche dal lavoro dei bambini. Sono tantissimi quelli che vediamo mentre percorriamo in auto le strade di Chennai, intenti a raccogliere vetro, plastica, carta e stracci, che poi rivendono per pochi soldi.
Alla Casa del Sorriso, facciamo la conoscenza di Vishal, un ragazzo di 13 anni che proviene da Kallukuttai, un quartiere molto povero della città di Chennai, nel Tamil Nadu. In questo Stato, situato nel sud dell’India, milioni di persone vivono con poco più di un dollaro al giorno. “A causa dell’abbandono di mio padre, sono cresciuto con uno zio che mi mandava a lavorare nelle piantagioni di riso o nelle baraccopoli a raccogliere plastica dai cassonetti, e mi trasmetteva cattive abitudini. Mi costringeva a rubare e, se non lo ascoltavo, mi picchiava. La mia vita era come vivere all’interno di una casa stregata, in un film dell’orrore. Mio zio si prendeva tutti i soldi del mio stipendio e li usava per comprare alcolici e droghe. È lui la ragione per la quale ho abbandonato la scuola”. Per fortuna la nonna di Vishal è venuta a conoscenza dell’esistenza della Casa del Sorriso di CESVI. “Ho temuto per la vita di mio nipote Vishal e ho cercato un modo per allontanarlo dallo zio e salvarlo dalle violenze fisiche e psicologiche a cui era sottoposto quotidianamente”, ci racconta la donna.
Da quando frequenta la Casa del Sorriso, Vishal è molto più sereno: gioca a calcio e ha imparato a suonare i piatti. “Qui si prendono cura di me e mi hanno insegnato quali sono i veri valori della vita. Il mio desiderio più grande è che nessuno debba subire quello che ho vissuto io e il mio sogno è eccellere negli studi e nel football”.
Da quasi 20 anni CESVI gestisce due Case del Sorriso in India, in cui orfani, figli di famiglie appartenenti alle caste più povere e bambini lavoratori ricevono accoglienza e protezione, accompagnamento scolastico, vestiario, cure mediche e un’alimentazione sana ed equilibrata.
Queste strutture sono vere e proprie oasi di serenità in cui i bambini e i ragazzi possono sentirsi al sicuro, oltre a ricevere le cure e il supporto di cui hanno bisogno per tornare a credere in un futuro diverso, migliore. Così, nel 2022, Vishal viene accolto nella Casa del Sorriso all’età di 12 anni: “Avevo tantissime difficoltà”, racconta oggi, “Nella mia vita avevo conosciuto solo povertà e violenza, non avevo mai sperimentato l’amore di un padre ed ero sempre triste e arrabbiato. Qui ho trovato tanti amici e ho ricominciato a sorridere. Partecipo a tutte le iniziative ed ho imparato a volermi bene e a prendermi cura di me stesso”.
Ma la storia di Vishal è solo una delle tante storie a lieto fine rese possibili grazie al sostegno dei nostri donatori.
Lasciandoci alle spalle la città di Chennai, dopo diverse ore di viaggio raggiungiamo la Casa del Sorriso femminile, situata sulla costa est, nel distretto di Cuddalore, gravemente colpito dallo tsunami del 2004. Ad accoglierci, una banda allegra e vociante di ragazzine vestite a festa nei loro abiti colorati e con i loro sorrisi smaglianti. La miseria sembra lontana anni luce da questo luogo di pace, immerso nel verde degli alberi di cocco e di banane. Le giovani ospiti della Casa del Sorriso ci coinvolgono subito nelle danze e la loro gioia di vivere è disarmante. Hanno avuto un’opportunità e se la tengono ben stretta. “Mia mamma era malata ed era molto difficile per i miei genitori provvedere alla mia alimentazione ed educazione. Per questo nel 2020 sono stata ammessa nella Casa del Sorriso, e per me è stato fondamentale” ci racconta Dhanushka, 13 anni, “Qui, grazie alle operatrici di CESVI, ho imparato ad essere positiva e sicura di me stessa. Ho dimenticato le difficoltà della mia vita precedente e oggi sono felice”. Nella Casa del Sorriso, le ragazze ricevono accoglienza, istruzione e supporto nutrizionale, vengono seguite nel loro percorso scolastico e frequentano corsi di specializzazione. Imparano ad essere autonome e a prendersi cura della propria salute. Ogni giorno, grazie all’aiuto di tanti generosi sostenitori come te, camminano spedite verso un futuro pieno di luce e speranza.