di Pietro Fiore, team emergenze Cesvi
Sono arrivato alla fine della mia missione in Nepal. In queste 6 settimane, con Cesvi abbiamo dato acqua a 8.000 famiglie e ripari temporanei ad altre 3.500. Abbiamo aperto 6 centri dove 500 bambini hanno svolto attività scolastiche e ludico-ricreative in attesa che le scuole riprendessero le lezioni regolari. Abbiamo iniziato la ricostruzione delle case di 500 famiglie di Dalit, la casta degli intoccabili, emarginati socialmente ed economicamente. Siamo orgogliosi di esserci messi proprio al servizio dei più umili.
Abbiamo superato molte difficoltà grazie a passione, professionalità e un buon lavoro di squadra da parte dello staff di Cesvi, delle organizzazioni locali nostre partner e delle comunità stesse che hanno lavorato con noi.
Ora io torno al mio lavoro con i rifugiati in Somalia e lascio il Nepal nelle mani dei miei colleghi del Cesvi che porteranno a termine la ricostruzione: sarà un lavoro lungo ma alla fine Cesvi avrà fatto la sua parte.
A me resta la sensazione di una intera vita vissuta intensamente in pochi giorni.
Forse non rivedrò più le persone con cui ho condiviso per sei settimane lavoro e fatica, soddisfazioni e tantissima umanità… purtroppo anche questo fa parte del nostro mestiere, ma come ogni volta me ne vado cosciente di aver ricevuto molto più di quello che ho dato.
“Namaste Nepal!”, che in così poco tempo mi hai insegnato ad amarti e ad amare il tuo popolo meraviglioso.
A tutti i donatori e sostenitori del Cesvi chiedo di continuare a dare il proprio aiuto perché c’è ancora molto da fare.
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