Procedono i lavori per completare l’Entry Point Hub a Záhony, sul confine tra Ucraina e Ungheria, che sarà in grado di accogliere 10.000 persone in transito al giorno. Uno spazio necessario per offrire a chi scappa dalla guerra pasti caldi in un luogo riscaldato, con standard igienici e di sicurezza garantiti.
Secondo le stime ufficiali dell’Onu sono 2,3 milioni le persone fuggite dalla guerra in Ucraina, circa 1,9 milioni di persone sono sfollati interni: fiumi umani che scorrono verso l’occidente, senza fermarsi mai, ogni giorno sempre più importanti. Si accalcano ai confini, ai punti di ingresso in altri Paesi cercando riparo e ristoro. Sono soprattutto mamme con bambini. L’ingresso in Ungheria è uno dei più congestionati: la piccola stazione di Záhony è ormai al collasso, in poco giorni oltre 70.000 persone sono entrate da questo valico (secondo le autorità ungheresi).
Ed è qui che insieme alla municipalità di Záhony e World Central Kitchen stiamo lavorando per completare la struttura. Si lavora a ritmi elevati, senza tregua, per terminare prima possibile, perché è necessario offrire subito uno spazio caldo e sicuro a chi transita da questo posto.
L’OMS dichiara che, con le attuali rigide temperature invernali, gli sfollati affrontano rischi crescenti di ipotermia, congelamento, malattie respiratorie.
Siamo ora alla pavimentazione dello spazio con pannelli isolanti, per garantire un luogo più caldo, in grado di garantire sicurezza anche in caso di piogge o neve. Seguirà l’installazione di sistemi di riscaldamento e la messa in completa sicurezza dello spazio.
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